Il baule nella prateria, racconti western di Stefano Jacurti
“Forse era la rabbia che lo aveva portato a Big Country, che gli aveva fatto sfondare la porta dell’ufficio del marshal, chiusa da mesi, per appuntarsi una stella. La sua rabbia lo aveva condotto nel saloon armato fino ai denti: aveva preso per il bavero il barman, gli aveva ficcato un dollaro in bocca puntandogli la pistola alla tempia.
«Dammi da bere» gli aveva detto.
Proprio il giorno prima, ascoltando i discorsi dei ragazzi del saloon, aveva saputo dell’arrivo dei Carson mentre dall’alto della balaustra una donna che tutti chiamavano Molly la rossa, lo osservava malinconica. […]
In quella spasmodica attesa John ebbe una visione. Nessuno poteva capire che cosa provava in quei momenti… le case della città erano rosse… tutto era rosso perché il sangue grondava dai tetti.”*
Ritorna il west con la sua carica esplosiva, con il suo coinvolgimento. Questa volta Stefano Jacurti, attore e scrittore, ci presenta il suo Il baule nella prateria, una raccolta di racconti western già pubblicata nel 2008, ma arricchita nell’edizione del 2012 da due nuove storie, Sotto una porta del White Buffalo e Una voce nel vento.
Ne Il baule nella prateria nove racconti ci conducono nelle atmosfere sferzanti nel vecchio west, oltre i confini della stessa America fino a raggiungere il Messico ed il Canada, lungo una linea quasi labile di distanze e certamente di leggi, dove si muovono personaggi che si incrociano fra loro in maniera forte, non lesinando colpi di scena e finali appassionanti.
Scorrevole come sempre nella scrittura, Jacurti scrive racconti che calamitano l’attenzione anche di coloro che non hanno grande dimestichezza col genere western perché narra storie vivide, che appartengono al mondo del west ma che sono coinvolgenti grazie ad attori fortemente caratterizzati, a volte quasi epici – come il protagonista de Il vecchio e il puma, dove un uomo si gioca l’onore e la sorte lottando contro un vorace felino -, a volte familiari e fatalistici – come ne Il libro e la Colt dove il destino e le ambizioni di un maestro e di un delinquente in fuga si incrociano sconvolgendosi -.
Ne Il baule della prateria è facile ravvisare anche omaggi e revival, così come accade per Jill e Armonica, che sono direttamente catapultati dal film diretto da Sergio Leone C’era una volta il west al racconto Dove arriva quel treno.
Temi, atmosfere ed emozioni sono tipiche del west, dove però fra pistolettate e diritto d’onore non manca lo spazio per i buoni sentimenti, per l’amore, il desiderio di una vita “normale” che non sia solo speroni e rapine in banca, dove anche la diversità viene valorizzata e il riscatto è ancora possibile come accade ai protagonisti di Indian Marshal.
Il baule nella prateria si pone così come un ottimo libro di racconti, ideale per chi vuole entrare a piccoli, profondi, passi nel mondo del selvaggio west.
Note sull’autore
Nato a Roma nel 1959, Stefano Jacurti è attore e regista teatrale. Appassionato di storia del west e studioso della guerra civile americana, è stato cresciuto dal papà a soldatini e film di Sergio Leone.
Oltre a Il baule nella prateria edito da Serel International, ha scritto anche un’altra raccolta di racconti: Avrei voluto essere ucciso da Clint Eastwood, edito da Aletti Editore. Bastardi per stirpe è, invece, il suo primo romanzo western edito da I Libri di Emil.
* (estratto da Il baule nella prateria, racconto dal titolo Indian Marshal)