L'uomo che metteva in ordine il mondo L'uomo che metteva in ordine il mondo

L’uomo che metteva in ordine il mondo, fra commedia e dramma

l'uomo che metteva in ordine il mondo recensioneUn uomo che si chiama Ove e un quartiere da controllare

Ove vive in Svezia, in una casa troppo grande per un uomo solo. È taciturno, scontroso, burbero, schematico. Tutte le mattine fa il suo giro di perlustrazione del quartiere: un quartiere che durante gli anni si è riempito di perdigiorno e di idioti che Ove non sopporta, e che ancora meno sopportano lui. Controlla che ogni cosa sia al suo posto e che tutti rispettino le regole. Perché sono le regole e la precisione che mandano avanti il mondo di Ove.

Un mondo che ormai cade a pezzi, e di cui non riesce a trovare più il senso: sua moglie, l’unico amore della sua vita, è morta, e da pochi giorni, a 59 anni, lui è stato licenziato. La vita, ad Ove, adesso sembra inutile. Ma all’improvviso nel quartiere arrivano dei nuovi vicini: ancora più rimbambiti e insopportabili degli altri.

Saranno loro a portare una ventata di imprevedibilità nella monotonia di tutti i giorni, e far capire ad Ove che, forse, si può ancora trovare la felicità.

Tra commedia e dramma

Il nome di Fredrik Backman può suonare sconosciuto ai lettori italiani. Ma, a quanto pare, in Svezia è quasi una star tra il popolo di Internet. È autore di un blog di grande successo, fra le cui pagine è nato il personaggio di Ove, protagonista de L’uomo che metteva in ordine il mondo (Mondadori, 324 pagine).
Come avrete capito, la storia del libro è quasi un racconto di formazione: senonché il protagonista è un quasi sessantenne asociale dal carattere tremendo. Molte delle situazioni sono prevedibili e infarcite di un buonismo stucchevole, seppur il tono ironico e lo stile fresco e facile del romanzo non annoino di certo.

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Ma il libro ha due grandi pregi. Il primo è la figura di Ove: il vecchio è un personaggio indimenticabile, stranamente credibile nella sua assurdità, con cui è difficile non entrare subito in sintonia, forse addirittura affezionarsi. Il secondo è che, in una vicenda piena di imprevisti e di situazioni grottesche, ci si trova di fronte ad alcune pagine in grado di emozionare sinceramente.

I capitoli in cui si ripercorre il passato di Ove sono delle piccole perle, carichi di sentimento, di empatia, di episodi che colpiscono al cuore e che rimangono, alla fine, impressi della memoria ben più della trama principale (abbastanza scontata e a volte noiosa). Forse, da sole, valgono il prezzo intero del libro.
In definitiva L’uomo che mette in ordine il mondo è un buon libro. Un romanzo che, al di là delle aspettative, mescola insieme commedia e dramma, ma, in alcune sue parti, riesce a farlo con una sensibilità rara e profonda.

Il trionfo degli scrittori svedesi

Sempre in tema di letteratura nordica, vi invitiamo a leggere anche le nuove recensioni della redazione dedicate agli scrittori svedesi:

Autore: Stefano Pipi

Classe 1988, una laurea in Filosofia e una lista interminabile di libri da leggere. Entrato nel team di RecensioniLibri.org un po’ per gioco, un po’ per passione, adesso mi scervello ogni mese per decidere di quale libro parlare e per cercare di rispettare le scadenze. Da grande, forse, cercherò di fare lo scrittore.

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