La lunga strada per tornare a casa, una storia vera | Saroo Brierley
Alcuni libri sono sempre un pugno nello stomaco, e ciò può accadere per diversi motivi. In questa opera di Saroo Brierley è l’emozione, la realtà dei fatti ad essere sconvolgente. L’autore, infatti, racconta la sua storia personale, degna uno sceneggiato di Hollywood, ma che se solo per un attimo si immagina vissuta sulla pelle di un bambino di cinque anni risulta quasi “spaventosa”.
La trama
La lunga strada per tornare a casa comincia a metà degli Anni Ottanta, quando il piccolo Saroo viene trovato da solo che vaga per le strade di Calcutta, una delle metropoli più “complicate” del mondo. Saroo ha approssimativamente cinque anni, o almeno è questa l’età che le autorità hanno stimato. Ma perché un bambino così piccolo si trova da solo in una città che non è la sua? Uno scherzo del destino, una fatalità possiamo dire, ed ecco che salire su di un treno sbagliato risulta essere un errore senza rimedio.
Le porte si chiudono davanti al piccolo, senza la possibilità di uscire di nuovo, di ritornare dalla famiglia.
E il viaggio è interminabile. E non solo sembra esserlo, ma lo è davvero.
Una volta sceso, Saroo comincia a vagare – fra l’indifferenza generale – nel marasma della megalopoli. L’imperativo, in questo momento, è uno soltanto: sopravvivere. Come lui, tanti altri bambini e ragazzini dimenticati girano indisturbati per le strade di Calcutta.
Un giorno, Saroo viene portato in un orfanotrofio. Ma lui una famiglia ce l’ha, ma non ricorda né il nome del suo villaggio né altro; e a niente servono i tentativi di scrivere al giornale locale per inserire la sua foto fra quelle dei bambini scomparsi: i suoi sono all’altro capo del paese, ma il piccolo Saroo questo non lo sa.
Arriva il 1987, Saroo parte per l’Australia perché una famiglia lo ha adottato: davanti a lui, dunque, una nuova vita. Ma il cuore inquieto di chi sa di avere gli affetti lontani lo spinge a disegnare mappe del suo villaggio e, da grande con l’ausilio di Google Earth, a scandagliare tutte le città dell’India alla ricerca di qualcosa di familiare.
È forse come cercare un ago in un pagliaio, ma alla fine, quasi incredibilmente, Saroo riesce a trovare degli elementi a lui presumibilmente noti: la cisterna vicina alla stazione dei treni, il ponte, la diga, la sua vecchia casa. Ma per essere sicuri di ciò, c’è solo un modo: partire e andare di persona in India.
La determinazione di Saroo lo porterà in un viaggio a ritroso nel tempo, fino a trovare davvero la sua famiglia e a riabbracciare la madre.
La critica
Corredato da diverse immagini significative della sua vita, Saroo Brierley ci racconta un viaggio speciale, che non è solo fisico, ma anche e soprattutto emozionale, di speranza. Si legge in copertina:
Per sapere chi sei,
devi sapere
da dove vieni
Ed è questo un po’ il leitmotiv della narrazione de La lunga strada per tornare a casa, che può dunque avere un doppio piano di lettura.
Saroo Brierley con la sua storia ha fatto il giro del mondo, tant’è che il libro sta per essere tradotto in altre lingue (ma è già best seller in Australia, la sua seconda patria) e presto diventerà anche un film per il cinema.
La lunga strada per tornare a casa è edito da Fabbri ed è disponibile per l’acquisto su Ibs a 13,60 euro.
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