Il baco da seta di Robert Galbraith, seconda indagine per Cormoran Strike
Beh, tutti conosciamo Robert Galbraith, non è vero? Come no?? Certo che lo conosciamo. Vi dice niente Harry Potter? Robert non è niente poco di meno che proprio lei, la mamma di Harry: J. K. Rowling. Una sorta di esperimento quello fatto dalla nota scrittrice. Ad un certo punto scrive un bel poliziesco – Il richiamo del Cuculo – avente come protagonista un detective privato, tale Cormoran Strike, ex militare, reduce dell’Afghanistan da cui ritorna in Patria con una gamba in meno. La critica impazzisce ma le vendite restano modeste e così, a pochi mesi dalla pubblicazione del romanzo viene (fuori per un pettegolezzo ndr) il vero nome dell’autore. Inutile dire che le vendite aumentano in modo esponenziale. Il baco da seta è la seconda avventura di Cormoran Strike e della sua avvenente assistente Robin. Dopo la grossa pubblicità ottenuta dal caso precedente, il lavoro dell’agenzia va piuttosto bene, talmente tanto bene che Cormoran decide di prendere in carico un caso senza la certezza alcuna di essere pagato. Un capriccioso ed eccentrico scrittore, Owen Quine, scompare e neanche per la prima volta. La moglie, ingaggia Cormoran perché lo riporti a casa. E così inizia l’indagine che vede il protagonista proiettato nel mondo dell’editoria. Mondo a quanto pare non tanto pulito ed onesto. Un mondo con i suoi segreti, i suoi scandali, i suoi capricci e le voglie di rivalsa. Certamente Owen non era uno dei personaggi più amati e dalla condotta più onesta. Egli scrive un libro che nessuno vuol pubblicare, Bombyx mori (il baco da seta, appunto) in cui sberleffa in malo modo questo mondo e i suoi protagonisti. Appare chiaro che in tanti potrebbero avere dell’acredine nei suoi confronti. Quando Cormoran ritroverà il cadavere dell’autore non ne rimarrà molto sorpreso. Qui inizia la vera storia. Chi sarà l’assassino? La moglie stufa di essere abbandonata, come pensa la polizia? Qualcuno che non ha gradito di essere stato preso in giro nel libro? L’amante delusa? Una donna misteriosa che attenta alla vita del detective tutte le volte che ne ha la possibilità? Chi può dirlo? Dovrete leggere il libro, di sicuro io non vi svelerò il finale. Quello che dirò è che mi è piaciuto tantissimo. Lo stile della Rowling, ehm pardon, di Galbraith è pulito e diretto. Riesce a farci immergere nel mondo di cui parla facendoci “fisicamente” entrare nelle scene. Lo studio fumoso dell’agente di Owen, la casa disordinata e sciatta dello scrittore, il supermegavillone dell’editore che ha rifiutato la pubblicazione del romanzo… le strade piene di neve… ogni volta sembra di essere lì e poter vedere con gli occhi quello che stiamo immaginando con la mente. Non è l’unica dote del libro: l’intreccio non è niente male e anche il protagonista risulta vincente. Non è il classico super eroe sbruffone palestrato con il sorriso scintillante. È stato scelto un eroe con una forte menomazione che lo limita nelle sue azioni, rendendolo più fragile ma non per questo meno scaltro e, diciamocelo, meno affascinante. Un’unica domanda mi aleggia nella mente… il mondo dell’editoria non ne esce molto pulito da questa faccenda… secondo voi è stato preso un settore a caso o la scrittrice ha voluto approfittare della sua storia per raccontarcene un’altra non proprio edificante? Chissà… non avrò mai una risposta lo so, se la trovate voi tra le righe fatemi sapere. Il baco da seta di Robert Galbraith è edito da Salani. Lo trovate sia in versione stampata (555 pagine) che in formato digitale.