Anna Karenina, la colpa come ostacolo
Approcciarsi ad un romanzo di 887 pagine non è facile. Neanche per me, che divoro libri di ogni genere. E non è facile soprattutto quando questo romanzo è uno dei grandi classici della letteratura mondiale.
Anna Karenina di Lev Tolstoj rappresenta uno dei pilastri della nostra cultura. Una delle più grandi storie d’amore, ambientata nella Russia del 1875-77. Una storia d’amore nata in una delle classi sociali più alte e prestigiose, dove si può tutto, ma senza dirlo.
Anna Karenina è una donna altolocata, che divide la sua vita serena dividendosi tra il figlio Serjoza, il marito e gli eventi mondani di San Pietroburgo. Fa parte di quella élite che conta e che vive di frivolezze. Ma lei è felice. Almeno fino a che non incontra il conte Vronskij e di lui s’innamora perdutamente, di un amore passionale. Abbandona suo marito per seguire questo sentimento e cerca di continuare a vivere la sua vita nonostante il peso che le grava addosso.
Tolstoj racconta, parallelamente a quella di Anna e Vronskij, la storia di tutti i personaggi che compaiono nel corso della narrazione ed in particolare narra di Kitty e Levin, due giovani sposi che, al contrario dei protagonisti, ottengono ciò che desiderano: vivere una vita tranquilla, fatta di cose semplici e reali. La vita di Anna con Vroskij non diventerà mai reale, ma sarà sempre marchiata dal peccato della donna, che non è tanto quello di aver tradito il marito, quanto di averlo reso noto alla società andando via di casa e decidendo di vivere la propria vita con l’uomo che amava realmente. Il rifiuto del marito di accordarle il divorzio e di farle vedere il figlio da lei tanto amato, rende la storia tra Anna e Vroskij una storia infelice, in cui la donna non riesce a trovare pace.
I temi affrontati da Tolstoj in questo romanzo realista, da lui stesso considerato il suo primo vero romanzo, sono diversi. Si spazia da temi quali l’amore, la fedeltà, il tradimento, la passione, la famiglia, per arrivare all’ipocrisia, alla fede, al progresso, allo scontro dello stile di vita urbano con quello di campagna. Tutte queste tematiche sono magistralmente amalgamate, senza soffocare i personaggi, bensì dando loro lo spazio necessario di raccontarsi.
In Anna Karenina troviamo una delle costanti di molti personaggi di Tolstoj, ossia la scoperta di quanto preziosa sia la vita nella sua realtà e semplicità. Questa presa di coscienza viene narrata nella sua possibilità e nella sua imposossibilità mettendo a confronto Anna e Kitty. La giovane sposa realizza il suo sogno nel prendere marito e vivere con lui una vita ordinaria in campagna, mentre Anna vive un amore tormentato che non riesce a realizzare. Il suo peccato, la sua colpa diventano l’ostacolo che le impedisce di realizzare la sua felicità.
Il suo destino sarà quello che tutti conosciamo. Un finale tragico, degno delle più grandi narrazioni, che trasforma Anna in vittima. Vittima di un matrimonio senza amore. Vittima dell’isolamento della società. Vittima di un amore passionale che non sa gestire e che non riesce a trasformare in un amore maturo e cosciente su cui si può basare una famiglia.
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