Belinda Bauer: Negli occhi dell'assassino Belinda Bauer: Negli occhi dell'assassino

I gialli di Belinda Bauer: psicothriller nelle brughiere

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Farfalle / I GIALLI

Lucy Holly era bella, sportiva, atletica. Ora la distrofia muscolare le ostacola i movimenti più banali. È affetta da sclerosi ed è piena di sensi di colpa, verso il marito James. Qualche casa più in là, una lesione spinale e la laringe offesa costringono Margaret Priddy a letto e al silenzio, da tre anni, dopo una caduta da cavallo. Ha poco più di sessantanni e non vede l’ora di morire. Non sa che sta per essere accontentata… Dopo averla soffocata con un cuscino, l’assassino è tornato a casa, ha fatto una doccia e si è preparato un sandwich. Poi si è sdraiato sul divano in posizione fetale, addormentandosi come un bambino. Al risveglio si era sentito un uomo nuovo.

Negli occhi dell’assassino

Sono sempre le brughiere inglesi lo scenario dei polizieschi di Belinda Bauer, al secondo giallo, pubblicato in Italia da Marsilio, “Negli occhi dell’assassino”, 396 pagine. Colline coperte di ghiaccio in inverno, villaggi di poche anime, abitati in gran parte da anziani, gente che si conosce da sempre. Alto, non proprio bello, Jonas Holly è l’unico agente di Shipcott e di quella zona dell’Avon & Somerset: sette villaggi e parte del Parco Nazionale di Exmoor. La prima volta che lo vide, Lucy trovò che le ricordava i bambini dell’asilo dove lavorava come maestra, ma questo non le impedì di innamorarsi. Nel giro di ronda quotidiano è metodico. Parcheggia al limitare di ogni abitato, percorre un lato della strada principale e torna indietro sull’altro. Passa nei negozietti e uffici postali, dà uno sguardo agli anziani, seda le dispute tra vicini. Si assicura che tutto sia a posto e si sposta al villaggio successivo. È abitudinario, routinario e e quando il dott. Dennis gli fa notare la frattura del naso dell’anziana, la sua reazione è un “bleah”. Non è morte naturale, deve farsi da parte, lasciare il campo alla squadra omicidi di Tauton, comandata dal geloso e accentratore ispettore capo Marvel. Anche Jonas si sente in colpa. Altro che tutore della legge e paladino dei deboli. Si convince che se l’omicida agisce è perché lui non sta facendo il suo dovere e fino a che avesse continuato a non farlo, l’assassino sarebbe diventato più forte. In più, arrivano quei messaggi a metterlo in crisi. Foglietti sul tergicristallo: E tu saresti un poliziotto? Scritte sulla porta della toilette: Cerca di fare il tuo lavoro senza piagnucolare! Biglietti sul pilastro del cancello: Se non fai il tuo, allora ci penso io per te. Le parole lo feriscono. Intanto, le scene del crimine aumentano e così i delitti, in un ambiente tanto ristretto. Un thriller psicologico. C’è una chiave ed è nell’Esorcista, un film che Lucy (è laureata in psicologia, ha studiato psicopatologia anormale) vede sempre volentieri, anche se la terrorizza come la prima volta. Sa che gli indemoniati sono una sciocchezza, che per secoli le religioni avevano fatto passare per possessione demoniaca condizioni mentali come la schizofrenia e i disturbi da personalità multipla. Però non riesce a fare a meno di guardare le scene nascondendo il volto tra le mani, pur notando il grande spreco di effetti speciali a base di zuppa di piselli e manichini. Eppure Lucy è una donna coraggiosa, molto coraggiosa, ma quando toccherà a lei, riuscirà a conoscere un assassino solo guardandolo negli occhi? Alla fine, la neve si scioglierà, sull’Exmoor. Verranno luminose giornate primaverili. Chi le potrà godere, però?

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Autore: EffeElle

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