Volevo solo averti accanto Volevo solo averti accanto

Volevo solo averti accanto

VOLEVO SOLO AVERTI ACCANTO Ronald H. Balson

VOLEVO SOLO AVERTI ACCANTO
Ronald H. Balson

Lessi il mio primo libro consapevolmente sulle deportazioni degli ebrei nel Settembre del 2011. In realtà non proprio consapevolmente. Venni attratta dal titolo del libro: Il Profumo Delle Foglie Di Limone, il libro debutto di Clara Sánchez edito da Garzanti. Mi bastarono poche pagine e subito venni coinvolta da Sandra, mi affezionai a Fredrik e Karin Christensen e inorridii con i racconti di Julian. Certo, alle scuole medie ho letto anch’io Il Diario Di Anna Frank ed ho visto il film Shindler’s List, ma a quell’età si è troppo piccoli per capire bene cosa si sta leggendo e vedendo, lì si vive come una storia.

Oggi sono più grande e, purtroppo, più consapevole. E così a pochi giorni dal Giorno Della Memoria mi ritrovo a leggere le pagine di Volevo solo averti accanto con un perenne nodo alla gola. Anche Balson ci racconta una storia, una storia che viaggia tra presente e passato (facendoci vivere la Polonia del 1933), e lo fa così magistralmente che sembra quasi che i giorni nostri si confondano con la realtà, ma che comunque ci suonano così surreali che stentiamo a credere che possano rispecchiare la verità.

“Chi sono questi giovani Hannah?” disse con la massima calma “Non è mai stata la loro battaglia, la considerano una storia passata, come quella dei faraoni egiziani. Come posso aspettarmi che gliene importi qualcosa?”

Il commovente libro di Ronald H. Balson

Siamo a Chicago, Illinois, nel Settembre del 2004: durante un gala di beneficienza, Ben Solomon tenta di uccidere Elliot Rosenzweig, un riccone molto conosciuto nella città dedito sempre a opere di beneficienza, accusandolo di essere in realtà il Macellaio di Zamość, Otto Piatek.

LEGGI ANCHE:  Buste da lettera, una raccolta di epistolari ci riporta a un tempo che ritorna

Inizierete a leggere questo libro e l’unica cosa che vorrete fare sarà quella di prendere la prima cosa sotto mano e scagliarla contro l’avvocato Chaterine Lockhart, che inizia a seguire il caso con malcelata volontà e che mette fretta al nostro amico Ben durante il racconto della sua storia, ma che poi si troverà inevitabilmente coinvolta dalle sue parole.

“Resto nel letto con gli occhi sbarrati e ripenso a quei campi della morte e alle famiglie divise, ormai mi sembra quasi di averle conosciute anch’io. Non sono un’ingenua, lo so che il mondo è pieno di gente razzista, ma vivere questi fatti da vicino, in maniera così intima, seguire le vicende della tua famiglia, la loro persecuzione a causa della razza….è davvero inquietante”.

Ora di preciso non vi saprei dire perché dovreste leggere questo libro; posso dirvi invece perché non farlo: non leggetelo se per voi il passato è passato, se non volete rivangare una storia vecchia; se vivere nell’ignoranza vi risulta più facile; non leggetelo se non riuscite a credere che l’essere umano ha potuto compiere simili mostruosità; non leggetelo se credete che in fondo ognuno di noi ha una parte buona; non leggetelo se quello che volete è continuare a far finta che nulla sia successo!

Ben annuì e si strinse nelle spalle. “Tutti noi rischiavamo di impazzire. Ma sai, è buffo: anche nel bel mezzo di un mondo che sta andando a pezzi si può sempre trovare una speranza a cui aggrapparsi, un futuro da sognare”.

Volevo solo averti accanto è online

Sconto 15% e Spedizione con corriere per il libro di Ronald H. Balson su IBS.IT

Autore: Samanta Di Giorgio

Originaria di un paesino della Basilicata. Ho scoperto il piacere della lettura tardi e, combattuta tra cartaceo e digitale, amo i romanzi rosa da batticuore, i thriller che mozzano il fiato, gli horror che tolgono il sonno, i fantasy e le graphic novel che mi risvegliano la creatività, e i classici, che reputo indispensabili.

Condividi Questo Post Su

1 Commento

  1. Ho letto il libro di recente e non mi è piaciuto: i dialoghi sono banali e ripetitivi, i continui salti temporali tra presente e passato sono disorientanti e, a mio giudizio, non “sembra che i giorni nostri si confondano con la realtà”. E il finale è troppo banale: possibile che Ben riconosca senza ombra di dubbio Otto e non sua moglie, nonchè compagna d’infanzia?
    L’argomento è senza dubbio toccante, come tutto ciò che riguarda lo sterminio degli ebrei durante la seconda guerra mondiale, ma ci sono libri migliori che trattano lo stesso argomento.

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *