Montagnalibri 2013 | A Trento il festival internazionale dell’editoria di montagna
Non è un grande periodo per l’editoria. Nella città in cui vivo e scrivo, ovvero Venezia, è in atto una mobilitazione che coinvolge il mondo culturale locale, i giornali, le case editrici spesso indipendenti, e la stessa amministrazione comunale, in merito alla chiusura delle librerie storiche cittadine che non riescono a sopravvivere e a far quadrare i conti fra affitti, vendite e gestione personale. Una di queste librerie storiche, la Libreria Goldoni a pochi passi da Piazza San Marco, ha deciso di chiudere i battenti e, con essa ad esempio, uno degli spazi più ricchi e aggiornati nel settore della letteratura di montagna. Una perdita enorme per una città di mare che ama la montagna. Più in generale, un segnale di crisi che coinvolge tutto il sistema economico e che non lascia illesa l’editoria specialistica.
Montagnalibri 2013
Anche la letteratura di montagna e le case editrici che più puntano su questo genere letterario non sono esenti da questa situazione. Mirella Tenderino lo scrive chiaramente presentando il catalogo 2013 di Montagnalibri, rassegna internazionale dell’editoria di montagna che si tiene in Piazza Fiera a Trento dal 25 aprile al 5 maggio 2013. Così scrive sul sito dedicato alla rassegna: “Non è solo il ramo dell’editoria a subire un calo di vendite e di conseguenza anche di pubblicazione, anche se è vero che da diversi anni ormai si lamenta una diminuzione di novità in questo campo. Ma questo dipende dal fatto che l’alpinismo si è trasformato; mentre nel passato le grandi imprese si svolgevano lontano dai mezzi di comunicazione e il libro della loro storia, nella forma classica del recit d’ascension, era molto attesa da un pubblico di appassionati, ora si possono seguire giorno per giorno salite su grandi montagne lontane e le emozioni, che una volta erano concentrate in un volume, adesso si consumano in tempo reale nello spazio dell’impresa stessa. Magari alla fine verrà pubblicato ugualmente un libro su quell’ascensione o spedizione, ma non è la stessa cosa”.
Pertanto una crisi legata anche al modo diverso di raccontare la montagna dove, nell’era di internet e dei social network, l’emozione si segue quasi in diretta e non più immergendosi nelle pagine di un libro.
Ricordo un bellissimo dialogo fra Walter Bonatti e Reinhold Messner riproposto sulla Stampa il 14 agosto 2011 dopo la morte del grande Bonatti. Alla precisa domanda se l’alpinismo fosse cambiato risposero: “Me lo sono chiesto tante volte – dice Bonatti – noi abbiamo scelto ma siamo anche stati spinti dagli scrittori che avevano descritto i luoghi nei quali siamo stati. Oggi chi legge più?”. Il discorso vira incredibilmente sull’elogio dei libri e della lettura: “Ora si inseguono le cifre, non la storia – dice Messner. Non si leggono più gli articoli sui grandi dell’alpinismo, che a me invece interessavano moltissimo. Persino mio figlio, che ha 17 anni e arrampica benissimo, dice che sono i record a dare l’emozione. Quello di oggi è l’alpinismo dei numeri, della pista. Si sale in centinaia sull’Everest, come fosse una pista”. Riflessioni amare verso una emozione, la lettura, che sembra esser perduta.
Il programma degli incontri
Tuttavia, la Tenderino ci lascia una speranza: “Si stanno moltiplicando in tutti i campi i piccoli editori coraggiosi e intraprendenti e si stanno sviluppando nuove forme di pubblicazione e di distribuzione, per cui il libro, questo eterno moribondo, ce la farà ancora una volta a riprendersi. E anche il libro di montagna si riprenderà, magari in forme diverse, come l’alpinismo che ha attraversato numerosi stadi di trasformazione dall’era eroica a quella mediatica ma in fondo non ha mai perso il suo spirito e continua ad essere oggetto di passione di molti e di attenzione da parte di masse che un tempo lo ignoravano”.
È proprio verso le “masse” che ignorano questo genere letterario, che l’appuntamento di Trento si indirizza con numerosi appuntamenti di qualità (vedi programma al seguente indirizzo: Montagna libri > Incontri). Ci saranno numerose anteprime, incontri con gli autori, letture e appuntamenti d’atmosfera, dedicati in particolare al Paese ospite di questa edizione, la Turchia, e alla magia della sua città simbolo, Istanbul. Un appuntamento che è anche una speranza per un intero settore che spesso, fin con troppa umiltà, ha dato molto alla cultura italiana.
Giannandrea Mencini