Fedro tradotto in vernacolo barese da Franca Angelillo
Un lupo e un agnello, spinti dalla sete, giunsero alla stessa fonte.Superior stabat lupus, longeque inferior agnus (sublime madre lingua latina, nella sua elegante semplicità).Acquanne la ngherdìzzie d’u lupe se descetò, cercò na scuse pe’ fa la lite. Più gutturale il vernacolo barese, ma pure questa è madre lingua.Infatti, ci sono anche le favole di Fedro, per la prima volta tradotte, veldàte a la barèse, nella seconda raccolta...
Quando nascono i desideri, fra ricordi e voglia di rivincita | Lucy Dillon
“Questa è una storia molto personale che a tratti è stato difficile scrivere” e per me, a tratti, è stato difficile leggere.Di una cosa sono certa: a Lucy Dillon piacciono i cani! Quello di cui non sono tanto sicura, è l’accanimento (a partire dalla quarta di copertina) a girare così ostinatamente intorno a Buzz, che tra l’altro non è quel grazioso cagnolino della copertina, ma un mal nutrito e spelacchiato...
Avevano spento anche la luna, l’orrore dei gulag | Ruta Sepetys
È bene dirlo fin da subito: Avevano spento anche la luna (Garzanti, 304 pagine) è un libro importante e potente. Un libro che andrebbe letto da chiunque, a prescindere dai generi e dai gusti personali, per conoscere uno dei periodi più terribili della storia del secolo passato e per imparare ad apprezzare il valore della libertà e della dignità umana. Un libro che disgusta per la crudeltà dei fatti raccontati, ma che allo stesso tempo...
L’immigrazione a lieto fine di Nasser, da clandestino a regolare
Nasser voleva fare il poliziotto. Si è ritrovato muratore. È egiziano, non è un paese ricco l’Egitto, tanto meno il borgo natale, nei pressi di El Menoufia, la città che ha visto nascere Sadat e Mubarak, statisti recenti di questo Paese mediterraneo. “Sono nato nel 1973, in una famiglia povera per i canoni europei”, fa dire Luciano Zanardini al protagonista del libro delle Edizioni Paoline Nasser da clandestino a...
Essere Melvin, fra finzione e realtà. L’esordio di Vittorio De Agrò
Il romanzo di esordio di Vittorio De Agrò ti lascia addosso uno strano sapore di delusione: leggere Essere Melvin è un’esperienza paragonabile alla lettura furtiva del diario segreto di un amico, che però non riesce a confermare l’entusiasmo della scoperta ed a catturare appieno l’attenzione del lettore. Essere Melvin nasce in effetti come un diario, commissionato all’autore da parte del suo psichiatria, come strumento per...