Castelli di rabbia, omaggio a Quinnipak
A Quinnipak viveva la signora Rail. Ma più di qualsiasi altra cosa, ci viveva la sua bocca. Poi venivano i capelli, gli zigomi, la pelle bianchissima, la piega degli occhi. Ma prima di tutto, le labbra. Le labbra di Jun Rail.A Quinnipak vive il signor Rail. Di tanto in tanto partiva. Non si sapeva di preciso dove andasse. Lui, semplicemente, partiva.[…] lei lasciava scivolare qualche istante di nulla,poi chiudeva gli occhi e...
“Il pesce fuor d’acqua”, il nuovo romanzo di Mario Caramel
È sempre una questione delicata recensire un romanzo ispirato a vissuti autobiografici e, da questo punto di vista, Il pesce fuor d’acqua e la mutevole proporzione tra essere e fare, secondo libro di Mario Caramel, non ha posto eccezioni. Ma facciamo un passo indietro… La trama Dopo le lunghe navigazioni mediterranee e atlantiche che hanno visto Marco Epifanio protagonista nel primo romanzo di Mario Caramel, Pensa con la tua testa,...
Storia di Caterina che per otto anni vestì da uomo a metà 700
Firenze, 1741. Di certo a quel giovanotto piacevano le donne, tanto da meritare i rimproveri del suo datore di lavoro, il governatore di Anghiari, cavalier Pucci. E dire che “le dure quanto inutili reprimende per l’eccessiva licenziosità erano le sole che l’ottimo cameriere attirava su di sé”. Per il resto, Giovanni Bordoni era inappuntabile. A parte un piccolo particolare: l’impenitente giovane seduttore...
Montedidio, fotografia di una Napoli che fu di Erri De Luca
Montedidio non è Gerusalemme, ma un quartiere di Napoli, un quartiere dal nome solenne e dall’anima abusiva. Qui vive un ragazzino di tredici anni che ha studiato fino alla quinta elementare per volere di suo padre, che ha preteso che lui imparasse l’italiano perchè “con l’italiano uno si difende meglio.” Ma il ragazzino non lo parla comunque, si limita a scriverlo su un rotolo di carta perchè...
Fausto Coppi il campionissimo in trionfo nel Tour del 1952
Correva con la maglia tricolore Fausto Coppi, quando vinse il Tour de France del 1952. Perchè allora il ciclismo era un altro sport, gli sponsor commerciali sottostavano al fascino di una competizione nazionalistica. La Grande Boucle (il grande ricciolo) era riservata alle squadre nazionali e la sfida sportiva diventava una specie di guerra incruenta ma sentita. Un vero campionato mondiale a tappe, che esercitava sugli appassionati...