Come nasce un cavaliere | Libro I°dei Racconti delle Lande Percorse
Un’opera prima merita comprensione e spesso l’ingenuità delle soluzioni degli esordienti stupiscono assai. Talvolta invece (pare il caso di questo libro) ci si imbatte in un prodotto singolare, con un profilo un po’ incerto ma di fascino indubbio. Il romanzo di esordio di Diego Romeo Come nasce un cavaliere, pur appartenendo al genere fantasy, introduce elementi eccentrici al tipico assortimento della pur copiosa produzione simile, aggiungendo una concretezza storica e una vaghezza linguistica a tratti inconsueta. Val la pena dunque immergersi nelle pagine e trovarsi di fronte a passaggi magari inaspettati. Pur in cerca di uno stile personale che traspare da continui riferimenti aulici (a tratti eruditi fino a rasentare la pedanteria), il novello autore dipana diffusamente molti fili narrativi, senza prediligere il lato visuale dell’azione ma serrando l’intreccio intorno a personaggi che si imbattono sul cammino di un Generale sul campo di battaglia, in una formula schematica che forse tende alla ripetizione.
Un romanzo doppiamente di formazione, non solo perché (per diretta affermazione dello scrittore) riporta molte delle ambientazione di un accanito frequentatore del genere fantasy, ma perché sembra leggersi tra le righe la ricapitolazione di un uomo, il Generale Hurik Van Gotten, che alle soglie della maturità e in vista del massimo incarico di responsabilità della sua vita, rilegge l’esperienza personale vissuta in gioventù come una serie di incontri con Maestri e guide, nella disciplina e nell’etica inflessibile di una civiltà imperiale molto coerente al Medioevo cristiano. L’ucronia presenta cornici narrative sfalsate, e spesso gli inserti eziologici sembrano poco integrarsi con lo scorrere delle eroiche imprese d’onore cavalleresco: tant’è, il risultato avvince forse proprio per un qualche sentore di incompiutezza, o meglio per la promessa (che l’autore propone al lettore già dall’introduzione) di approfondire temi, luoghi e psicologia dei personaggi nelle prossime tappe della trilogia che qui inizia.
Aver proposto tanti spunti (molti lettori accorti troveranno, in effetti, allusioni e citazioni non solo al genere letterario specifico ma a contesti storici e letterari in parte dichiarati) impegna poi a mantenere il proposito di tratteggiare un affresco all’altezza dell’esordio. L’intento sembrerà velleitario, ma nel testo emergono continui spunti di interesse: vedremo se si tratta di fortuna del neofita o di una nuova voce consapevole nel panorama della letteratura d’evasione (e non solo).