Amori letterari: uomini, libri e primi appuntamenti
continua il liceo che l’uomo dei sogni arriva da Marte” Nicolò Carnesi, MoleskineCarla: 25 anni, felicemente single da due settimane e tre giorni, accanita lettrice, colleziona disavventure amorose da ormai quindici anni, come fossero matite souvenir rubate all’Ikea.
A spezzarle il cuore per la prima volta, nemmeno adolescente, ci pensò Luca, il bulletto di quartiere che nell’arco di tre ore si liberò di lei. “Carla? Carla chi?”. Del tenero sguardo e delle lunghe trecce che tanto lo attirarono nell’estate precedente, se ne dimenticò in un baleno; e i dolci versi di Richard Bach che le dedicava prima di addormentarsi erano solo un lontano ricordo. La fanciulla avrebbe dovuto capirlo subito, avrebbe dovuto dubitare di un piccolo lettore innamorato de Il gabbiano Jonathan Livingston, troppo eterea l’anima di quel bambino, troppo volubile, troppo sognatrice, troppo inquieta, troppo. Sì, d’accordo: Luca aveva solo dieci anni, ne sono trascorsi quindici da allora, ma fu proprio in quel lontano 1998 che Carla prese una decisione che recitava come un mantra tutte le sere prima di andare a dormire: “Tu dannato uomo/ominide che varcherai questa soglia per entrare nel mio mondo, sarai pesantemente e senza pietà alcuna giudicato e condannato per i tuoi gusti letterari. Dimmi che libri leggi e ti dirò che uomo sei.”
E così, da allora colleziona primi appuntamenti degni di nota e parentesi da donna single che si ritaglia per rinchiudersi e rintanarsi nel genere letterario scelto per antonomasia da tutte le donne senza un compagno: il romanzo romantico. Ipse dixit. Lo dicono le statistiche, i sondaggi, sì insomma, lo dice il Nando Pagnoncelli della letteratura. Ma, come il buon vecchio Charles, nemmeno io “mi fido molto delle statistiche, perché un uomo con la testa nel forno acceso e i piedi nel congelatore statisticamente ha una temperatura media”.
Dicevamo? Ah, sì…Carla. Decine e decine di uomini passati sotto la sua lente brutale, pronta a scrutare e a scovarli tutti, uno per uno. A ogni categoria di ominide apparteneva il titolo di un libro che il malcapitato di turno si lasciava scappare, con ingenuità, tra una chiacchiera e l’altra durante il primo appuntamento. Cento minuziose macro-aree, distinte per generi e incasellate in ordine alfabetico, di cui serviremo solo un rapido ma succulento assaggio…
- Il playboy da strapazzo: Il grande Gatsby di Francis Scott Fitzgerald.
- L’avventuriero: On the road di Jack Kerouac.
- Il mieloso:Romeo e Giulietta di William Shakespeare.
- L’introspettivo depresso: I dolori del giovane Werther di Goethe Johann Wolfgang.
- L’attempato pentito: Memoria delle mie puttane tristi di Gabriel Garcia Màrquez.
- L’apocalittico pessimista: 1984 di George Orwell.
- Il non lettore: È una vita che ti aspetto di Fabio Volo.
- Il disadattato: Trainspotting di Irvine Welsh.
- Il filosofo: Frammenti di un discorso amoroso di Roland Barthes.
- Il bohémien:I paradisi artificiali di Charles Baudelaire.
- Il fedifrago: Le affinità elettive di Goethe Johann Wolfgang.
Quindici lunghi anni per stilare un manuale categorizzato di questo calibro. Carla ora è una donna più forte, sorride alla vita e spera che i suoi sforzi possano tornare utili a qualche allegra donzella ancora in attesa dell’uomo dei sogni.
Il pezzo è tratto da una storia vera. Nessun romanzo e/o raccolta poetica è stato maltrattato/a per scrivere questo articolo. Ogni riferimento a fatti e/o interessi letterari di persone è puramente casuale.