Le piccole virtù
“In ogni pagina di questo libro c’è il modo di essere donna: un modo spesso dolente ma sempre pratico e quasi brusco, in mezzo ai dolori e alle gioie della vita…” Italo Calvino
Le piccole virtù presenta abbozzi, riflessioni e constatazioni della realtà che circondava la Ginzburg: l’ambiente londinese dove viveva, il suo rapporto con il secondo marito, tra passione e incomprensione, episodi rievocati di un’infanzia e una giovinezza trascorsa da tempo ma mai dimenticate.
Il titolo della raccolta, di carattere antifrastico, chiarifica che, per l’autrice, le piccole virtù, che consistono soprattutto in un’ostentato perbenismo e in una bonomia di maniera, sconsiderata e semplicistica, sono le principali cause di incomprensione, semplicioneria, stupidità, dolori e sofferenze.
Il tutto ci viene presentato nel consueto stile diretto, immediato ma sapientemente evocativo, con cui la Ginzburg manifestava una dote di ingenuità che riesce ad arrivare al nocciolo delle vicende e dei problemi.
Questo stile è capace, con pochi tratteggi, di rievocare atmosfere e ambienti, non solo fisici, ma soprattutto mentali, e questa ingenuo candore misto a acuta ponderatezza riescono a dare a quest’opera il tocco di maestria che tramuta una raccolta di saggi in un grande lavoro artistico.