Te Lucis Ante, il primo romanzo di Rita Neri
Il romanzo Te Lucis Ante (Tu Prima Della Luce) di Rita Neri – Edizioni Apostrofo, disponibile su IBS a 10,20 € – trasporta il lettore in una dimensione intima: quella della profonda personalità del protagonista Franco.
L’autrice si cimenta con un personaggio ricco di sfaccettature che abbandona una vita, apparentemente, piena di soddisfazioni per affrontare l’ignoto della sua interiorità: un nuovo impiego, ottenuto quasi per scherzo, diventa la causa scatenante della rivoluzionaria trasformazione di un’esistenza. Dopo una brillante carriera, Franco, infatti, finisce per accettare il ruolo di semplice custode di un cimitero.
Paradossalmente, il romanzo racconta dunque della rinascita di un uomo a contatto con un luogo che è il custode per eccellenza di ciò che una volta fu in vita.
L’autrice accompagna il lettore lungo le svolte e le trasformazioni della personalità di Franco a cui affianca anche un mentore, l’originale Don Luigi. Il cambiamento del protagonista passa proprio attraverso le profonde riflessioni esistenziali del parroco e la lettura dei tanti libri della biblioteca parrocchiale, composta esclusivamente da volumi donati dai fedeli durante le festività pasquali.
L’autrice racconta del rinnovato contatto con la vita e con la natura che Franco riesce a ottenere prendendosi amorevolmente cura del piccolo cimitero. La sensazione di pace comunicata dai primi capitoli del romanzo sembra rappresentare quella nuova dimensione di stabilità di cui era alla ricerca il protagonista, ma l’improvvisa malattia di Don Luigi ne sconvolge nuovamente l’esistenza.
Dopo il tragico evento, il romanzo ha una svolta che il lettore non si attende e che contribuisce a tenerne desta l’attenzione: Franco percepisce la strana presenza di una bambina piangente nel cimitero. Si tratta però di una visione allarmante e preoccupante in quanto la bambina non esiste.
Inizia così una sorta di immersione di Franco in altre personalità e altre epoche. L’uomo vive in uno stato di abbandono dei sensi che lo porta a relazionarsi con un pittore del seicento e con una prostituta vittima di sevizie fin da bambina e morta suicida in carcere. Chi sono questi personaggi? E perché la perdita di sensi è tale da consentire una sorta di reincarnazione? Quella di cui all’improvviso soffre Franco è una forma di pazzia o si tratta di un fenomeno che trascende la sua stessa volontà? E, se quest’ultima ipotesi fosse veritiera, qual’è l’insegnamento o il messaggio che questo personaggio dovrebbe trarre dalla strana vicenda che lo vede protagonista?
Sono queste le domande sulle quali il protagonista del romanzo e il lettore stesso sono invitati a riflettere. La difficoltà di interpretazione di quanto gli accade rischia quasi di minare la salute pscicologica e fisica del povero Franco. La concomitanza, però, tra i due eventi, vale a dire la malattia del parroco e le visioni, non sembra casuale e il contenuto delle allucinazioni finisce per avere una connotazione religiosa amplificata dal breviario di Don Luigi di cui è entrato in possesso Franco.
Il romanzo porta a compimento il percorso dell’uomo in maniera, ancora una volta, inattesa e sorprendente. Al lettore rimane la formulazione di un giudizio sulle scelte del protagonista; giudizio che è anche una riflessione sul coraggio indispensabile per intraprendere certi cambiamenti e sulla necessità, vitale o meno, di compierli. Ecco, perché vale la pena di leggere il romanzo di Rita Neri e di riflettere con lei su alcuni fondamentali temi dell’esistenza umana.