Cosa fare, come fare di Iolanda Romano: scelte collettive per la democrazia
I cittadini hanno il diritto e il dovere di scegliere. Iolanda Romano ha scritto Cosa fare, come fare edito da Chiarelettere (su lafeltrinelli.it a € 9,35). “Decidere insieme per praticare davvero la democrazia”. In che senso?
Il cittadino deve partecipare alle scelte dello stato nel nome della democrazia. Il 30 Ottobre scorso il governo ha approvato il disegno di legge che introduce la consultazione pubblica per la realizzazione di opere di interesse strategico e l’attrazione di capitali esteri per investimenti in Italia.
Un segnale importante che ben sposa la teoria di Iolanda Romano che scrive: “Il non decidere crea comunque delle conseguenze, senso di frustrazione, esasperazione degli animi e delle posizioni, danni economici e costi sommersi.”
Cosa fare e come fare per decidere insieme il nostro futuro, il futuro dei nostri figli. Esistono, secondo Iolanda Romano, degli strumenti semplici per ascoltare le opinioni e per mettere tutti nelle condizioni di scegliere nell’ottica del bene collettivo. Nel libro ci sono esperienze, ma anche casi concreti per dimostrare che questi metodi si possono applicare anche in Italia. Gli Italiani devono essere interpellati prima della progettazione delle opere pubbliche, così come avviene in Francia da oltre 15 anni.
Sono tre i metodi analizzati da Iolanda Romano. Ne sceglie uno: il dibattito pubblico sui grandi interventi, non perché lo ritenga il migliore ma il più adatto all’Italia non ancora pronta per processi più avanzati. Così i proponenti possono imparare a progettare le opere, così come affermano, in Francia, i diversi comitati.
È importante che i cittadini siano informati. Ci troviamo spesso davanti a dei conflitti quando ci sono delle decisioni che interessano tutti. La Tav ad esempio è una battaglia che riguarda la collettività, ma piuttosto che agire “muro contro muro” afferma Iolanda Romano, ci sono metodi e strumenti per ascoltare le ragioni di tutti. Opere “a misura d’uomo”, di chi ci abita. Nel rispetto della salute e dell’ambiente. L’auspicio è: fare delle cose, non rinunciare a decidere!
La partecipazione alle scelte pubbliche è un modo per migliorare la nostra democrazia, richiede la capacità di costruire un processo vivo in cui tutti abbiano spazio e voce, adattandosi a continui cambiamenti. Credo che sia il modo più autentico di fare politica.
Nel libro c’è un intervento del giurista italiano e giudice della Corte Costituzionale dal 1995 al 2004 Gustavo Zagrebelsky che scrive: “La sfida che lancia questo libro è ambiziosa e riguarda il futuro della nostra democrazia. C’è la necessità di avere una maggiore cassa di risonanza per diffondere il metodo che viene qui proposto. Il libro della Romano, che si legge benissimo, da questo punto di vista è essenziale.”
Iolanda Romano nel 1992 ha fondato Avventura Urbana, società impegnata nella progettazione partecipata delle politiche pubbliche, di cui è tuttora presidente.
UP – Unusual Perspective è una nuova area dedicata alle aziende in grado di offrire consulenze di processo per attivare l’intelligenza di gruppo nell’analisi dei problemi e nella ricerca di soluzioni. Romano ha condotto processi partecipativi in scala locale e sovralocale. Attualmente è impegnata nella conduzione di processi di democrazia deliberativa in Italia e all’estero. Con l’antropologa Marianella Sclavi ha scritto il libro Avventure urbane, progettare la città con gli abitanti (Elèuthera 2002).