L’uomo è cattivo nell’animo, il saggio di Barbara Giovanelli
L’uomo è cattivo nell’animo (su bol.it a € 8,96). S’intitola così il libro di Barbara Giovanelli nella collana Nuove proposte di Seneca Edizioni. Laureata in Sociologia, docente e consulente di formazione e gestione delle risorse umane, l’autrice analizza la società odierna colpita da un eccesso di antropocentrismo.
L’uomo forte della sua superiorità ha perso il contatto vero con la natura, troppo impegnato in speculazioni edilizie ed esperimenti sugli animali. Inesistente il rispetto dell’ambiente, sintomo di uno società senza moralità e con valori sempre più labili. È l’educazione che latita ai giorni nostri. Comportamenti arroganti ed irrispettosi nei bambini riflettono le mancate cure, la mancata educazione dei genitori ai principi ed ai valori. I bambini emulano ciò che vedono, quindi osservano e ripetono tutti i cattivi comportamenti in famiglia. E sempre più difficilmente conoscono il significato della parola “rispetto”.
Barbara Giovanelli nel saggio L’uomo è cattivo nell’animo individua due aspetti fondamentali negli attuali comportamenti dell’uomo oggi: un terribile individualismo spinto all’eccesso e il ricalco, cioè l’influenza della società che ci porta a comportarci nello stesso modo degli altri, a seguire lo stereotipo dei costumi comuni. Oggi ognuno percepisce l’altro come un “rivale” nell’ottenere quanto di diritto. La lotta per cercare di cavarsela parte dalla quotidianità più banale come la fila alle poste o la ricerca di parcheggio. La guida dell’auto è concepita come una legge marziale di tutti contro tutti, dove tutti hanno torto e tutti hanno ragione e il codice della strada subisce interpretazioni opportunistiche.
Anche le nuove generazioni vivono un momento di sbando. Nei giovani si riscontra una “sofferenza di vivere”. La stessa che caratterizzava 50 anni fa gli adolescenti che non possedevano nulla e non vedevano davanti a loro alcuna prospettiva che non fosse la povertà. Chiusi in un ambito familiare profondamente autoritario con logiche impositive. Oggi la Giovanelli paragona questo stato delle cose a giovani che non sono per nulla motivati che sempre più spesso vivono questo rapporto morboso con le nuove tecnologie. Sono insicuri, narcisi e viziati.
La tv non aiuta con modelli eticamente validi, anzi tutt’altro. Si presenta un mondo in cui si bruciano le tappe e questo riguarda anche i più piccoli che si comportano da grandi divi. Barbara Giovanelli nel suo saggio analizza con estrema sintesi ed immediatezza tutti questi temi ribadendo il concetto che il recupero del rispetto è alla base del vivere civile.