Vola, Velocia
Dacia Maraini, nella nota introduttiva al libro “Io, Velocia” di Beatrice Talamo, suggerisce di cogliere gli affreschi che le parole sanno raccontare in queste pagine.
Beatrice Talamo vi dipinge il volo di una farfalla che nel suo volare associa i volti ai loro tormenti. Velocia vola e nella leggerezza del suo volo traccia essa stessa una linea immaginaria quasi a congiungere dei quadri altrimenti slegati tra loro. Il suo volo è rivelatore: scruta gli animi e nella sua analisi ci presenta un mondo a cui ognuno di noi potrebbe appartenere.
Soprattutto ritroviamo l’animo femminile nelle sue sfaccettature.
In questo volo incontriamo colei i cui colori grigi si fanno caldi e vitali una volta introdottasi nella casa del pane per avervi urlato i proprio orrori, per trovar completamento in un’altra mano che si protende verso di lei, nella speranza di un abbandono interiore.
Velocia ci fa conoscere un’altra donna, il cui mondo è chiuso verso l’altro, se non per concedersi un filo di parole con la furbizia ritrovate negli occhi di una bambina oltre la finestra, quasi a concedersi un gioco che le garantisca la purezza di un mondo intensamente vitale.
Tra queste pagine ritroviamo le donne, le mademoiselle i cui amori si confondono per protendersi verso altri umori.
Questo libro è una sorta di inno alla gioia moderata, come a volerci rammentare che in ogni quadro, anche il più colorato si nascondono i toni cupi del suo stesso esistere.
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Scheda del libro
ISBN: 978-88-6110-034-3
Autore: Beatrice Talamo
Pagine: 136
Anno: 2010
Prezzo: 14 €