Astrolìa e il mistero delle tre cattedrali | Fabrizio Abbate
«Vogliono farvi credere che la libertà sia una concessione benevola loro! E va data a piccole dosi, secondo le loro convenienze. Ma la libertà è un diritto, se non viene riconosciuto va conquistato, altrimenti questi vi portano alla rovina»: Fabrizio Abbate presenta la nuova edizione dell’opera “Astrolìa e il mistero delle tre cattedrali”, ribadendo con ancora più forza il suo intento di promulgare la pace tra i popoli e di ispirare alla riflessione sui pericoli del potere, se non è gestito con obiettività e umiltà.
Con ironia e sarcasmo ma anche con necessari toni drammatici si narra una vicenda ambientata in un tempo indefinito ma che parla, nonostante le iperboli, della nostra difficile contemporaneità; la difesa della libertà individuale è il punto cardine attorno cui ruota una trama complessa, ricca di eventi e attraversata da molti personaggi, alcuni dei quali sono realmente esistiti in epoche passate mentre altri appartengono al mito, all’epica o semplicemente nascono dalla fantasia di Fabrizio Abbate.
In questa storia tutto può succedere, nel bene e nel male: da una parte incontriamo l’altruista e sensibile maga Astrolìa, il cui libro di divinazioni, precedentemente pubblicato dall’autore (“Divinazioni di Astrolìa”, 2019), è citato in più punti all’interno dell’opera; vi sono poi i suoi fidati alleati, in primis il protagonista, FabriFab, appartenente all’ordine dei Cavalieri Ipernauti. Dall’altra parte incontriamo dei personaggi crudeli, per lo più tiranni e oligarchi con i loro spietati galoppini, uniti in un complotto su scala mondiale e impegnati nell’esecuzione di un segretissimo esperimento scientifico, a cui deve sottostare anche la potente Chiesa.
«Ci è stata imposta massima segretezza, minacciando altrimenti gravi provvedimenti, ci è stato accennato in modo molto vago che la richiesta è connessa a un grande Esperimento Scientifico, che coinvolge tutto il mondo, un esperimento di portata storica universale, e quindi si è posto il problema di non opporci alla scienza perché non vogliamo apparire oscurantisti, per non ostacolare il progresso, per fare il bene dell’umanità, come la scienza assicura».
Le premesse non sono certamente rassicuranti, e per i buoni di questa storia la strada da percorrere sarà ardua e rischiosa. Fabrizio Abbate narra una vicenda controversa, oscura e crudele, utilizzando un filtro paradossale per disinnescare la sua portata apocalittica: è in fondo uno dei suoi messaggi quello di provare a esorcizzare le paure, a depotenziare le cattiverie, e a guardare al futuro con più speranza, nonostante le brutture a cui il mondo ci ha abituati.
Redazione