Tre luci al buio | Gerardo Gallo - RecensioniLibri.org Tre luci al buio | Gerardo Gallo - RecensioniLibri.org

Tre luci al buio | Gerardo Gallo

Tre luci al buio è il romanzo d’esordio di Gerardo Gallo. Una storia sulla salvezza che, nella vita di un uomo, può essere rappresentata spesso da una figura femminile.

Tre luci al buio | Gerardo GalloSono tre uomini i primi protagonisti del romanzo Tre luci al buio di Gerardo Gallo: Domenico, un poeta depresso, preda dell’alcol e dei cattivi pensieri, Sten, un burbero e presuntuoso pittore e Oliver, un dissoluto musicista, stressato dalla vita al limite che conduce. Tre artisti senza più ispirazione né contratti, tre relitti che si muovono – chi consapevolmente, chi no – senza posa nel mondo.

Dimenticati dalla vita, i tre uomini vengono salvati da tre luci, proprio quando il buio appariva più intenso e immutabile: tre luci rappresentate da tre donne, tre ancore di salvezza in mezzo al mare in tempesta.

Le tre muse, Carmela, Natalie e Annette, condivideranno con gli uomini i loro drammi, le oscurità dell’anima, e leniranno le loro ferite.

“Due corpi feriti, martoriati, che dondolano in una sgraziata danza di umori e disperata passione, in cui la differenza fisica, l’età, l’essere due sconosciuti, perde ogni importanza.”

I tre episodi procedono per flash, da una scena all’altra, dalla rumorosa Napoli alla frenetica Milano, passando per il traffico e il cielo grigio della City di Londra. Gli uomini scopriranno, una volta convintisi a seguire le guide femminili a loro – chissà da chi – assegnate, nuovi mondi, nuove esperienze, aspetti della vita che avevano dimenticato o dei quali non si erano mai accorti prima.

Tre luci al buio di Gerardo Gallo, scrittore, sceneggiatore e regista della storica fiction “Un posto al sole”, è un romanzo in cui si riconosce lo stile e lo schema dello sceneggiatore, ma anche la fantasia, la delicatezza e la profondità dello scrittore. Tre luci al buio è un romanzo onirico, spirituale che insegna a non dimenticare il passato e a non demordere, non lasciarsi andare, non credere che tutto sia finito sicché la vita, da generosa dispensatrice di opportunità, ne ha sempre una nuova, che sta a noi cogliere – accogliere – e sfruttare.

LEGGI ANCHE:  Il tempo del tamburo | Sabina Moretti

 

Autore: Redazione Leggere Libri

Condividi Questo Post Su

Invia un Commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *