PordenoneLegge2019 XX° Ed. |Camaleonte attento tra righe, lettere, parole e libri
Eccoci si siamo. L’11 luglio 2019 ore 12.00 è arrivato. Con trepidazione stampa, sponsor, autorità e addetti ai lavori sono attenti curiosi, parlottanti nella storica sala del palazzo Montereale Mantica. I bisbigli sottesi si susseguono a pochi minuti dall’avvio ufficiale. Si fanno le ultime ipotesi su quale autore sarà presente, quale libro verrà presentato per rendere l’edizione numero 20 del festival ancora più speciale delle altre.
Ma soprattutto, sopra ogni cosa, la domanda principe che ricorre sulla bocca di tutti è: quale sarà l’immagine guida di questa PordenoneLegge2019 che si svolgerà dal 18 al 22 settembre 2019?
Ed è la prima curiosità sanata. Dopo i saluti di rito delle autorità e del presidente della Fondazione PordenoneLegge Giovanni Pavan, ecco lo spot della manifestazione.
Entra in silenzio, lentamente “camminando tra le righe”, occhi che ruotano a 360 gradi, osservano tutto intorno, con attenzione, alle volte con critica, ma sempre con molta curiosità. E più si guarda attorno, più cambia colore non solo per adattarsi a ciò che lo circonda, ma per identificare il suo “karma”, la sua identità, il suo giallo, sempre più PordenoneLegge.
Con la sua lingua veloce afferra nell’aria qualcosa di raro, di importante, forse un’idea, un pensiero, una frase e la fa propria. Infine rivolge (involontariamente, o pigramente, forse) il suo sguardo alla sala quasi a dire: Piacere sono il Camaleonte e sarò il vostro osservatore di pregio nell’edizione numero 20 di PordenoneLegge.
Una mascotte non qualunque quella di quest’anno. Protagonista di canzoni, poesie, metafore lunghe, diverse e infinite. Capace, in natura come lo sarà nel festival, di declinare se stesso mantenendosi invariato, reale e credibile tra i molti e diversi ospiti, libri e temi del nostro tempo. Perché (come ormai è noto) il festival friulano è sempre più Brand internazionale, e non guarda solo il qui ed ora o al vicino e al subito prossimo della sua realtà, ma cerca con indefessa minuzia ed attenzione, con timore ed oggettività quello che intorno a se si muove, si sviluppa, si crea e alle volte si distrugge, per necessità di tempi ma anche per modifica di esigenze e di sentire.
In questo i curatori storici Gian Mario Villalta, Alberto Garlini e Valentina Gasparet sono sempre chiari nel dirlo e nel presentare la manifestazione, che nasce dal loro lavoro e dal lavoro di tutti i collaboratori fuori e dentro l’istituzione del festival.
Quest’anno lo affermano con ancora maggiore identità in questo Camaleonte giallo, silenzioso, attento che cammina da vent’anni sulle mille righe che compongono le pagine di romanzi, racconti, saggi e poesie.
Da questo presupposto parte la sintesi della declinazione delle Cinque giornate del festival che andranno in un crescendo logico, mai banale forse alle volte concitato, ma organico proponendo e componendo più di 600 autori in 50 location dislocate nella città friulana di giallo e nero vestita e decorata con i simboli della punteggiatura. Quest’anno, però, ci sarà anche qualcosa in più.
Pordenone è una città che Legge. E per leggere c’è bisogno di Libri e di Letteratura . La letteratura è fatta di Pagine, di Frasi di Parole e di Lettere. Perchè non dare loro la “rilevanza” che meritano?
L’iniziativa “Adotta una lettera” è la risposta. In una campagna di fundraising per rendere ancora più di “tutti” (privati e/o aziende) questa manifestazione, 26 sculture in acciaio a forma di lettera e di colore giallo saranno dislocate lungo le vie e in prossimità delle location che ospiteranno il festival. Farle proprie alimenterà non solo economicamente ma anche artisticamente una manifestazione che è della città e che ha fatto della lettura la sua identità condivisa.
Le cinque giornate inizieranno il 18 settembre e l’apertura troverà protagonista Javier Cercas, già ospite di Pordenonelegge. Il suo intervento apre una linea di analisi sul romanzo spagnolo che durante la manifestazione troverà protagonisti anche Ildefonso Falcones e Manuel Vilas. Sarà interessante capire i tre modi di fare e concepire il romanzo passando da una sorta di autoalimentazione letteraria, a una identificazione dolente e sincera con se stessi fino ad arrivare a una pedissequa ricerca documentale.
Non saranno i soli autori stranieri presenti. Tra i molti segnalo David Grossman, che affronterà il rapporto inevitabile tra letteratura e vita, i tedeschi Wulf Dorn e Simone Buchholz, Stuart Turton e Peter Cunningham, Hanne Ørstavik fino ad arrivare al canadese Andrèe A. Michaud. Un ventaglio di proposte che confermano quanto la letteratura con le sue parole può e deve andare oltre i confini e le limitazioni geografiche dell’anima e dei pensieri.
Su questa linea si incastra una delle molte iniziative che il lettore/visitatore troverà proposte al festival e che da qui in poi proseguirà anche nelle prossime edizioni: 7 parole per i prossimi vent’anni. Autori – interpreti come Antonia Arslan, Guido Barbujani, Carlo Boccadoro, Marcello Fois, Nadia Fusini, Franco La Cecla, Beatrice Masini, Elisabetta Moro, Lucetta Scaraffia e Simona Vinci, daranno voce interpretazione e dialogo a parole come sessualità, paura, musica, razza, mito, amicizia e bellezza nella loro possibile, probabile e auspicabile evoluzione e rivoluzione dal presente per il futuro.
Anche quest’anno il Premio Crédit Agricole FriulAdria – La storia in un romanzo, appuntamento tra i più attesi del festival, non ha deluso e sarà conferito a Svetlana Aleksievi, premio Nobel 2015, autrice bielorussa dalla scrittura e narrazione polifonica e reale, carnale e vibrante di una Russia che dall’Unione Sovietica arriva alla contemporaneità collettiva non sempre ricca di quella speranza che rende certi.
Non saranno trascurate le tematiche legate al nostro tempo con giornalisti nazionali (citandone solo alcuni) come Bruno Vespa, che racconterà dell’allunaggio e delle speranze e sensazione dell’epoca, Beppe Severgnini e Mario Calabresi che ripercorreranno le loro vite “a contatto con le notizie” solo per citarne alcuni.
Sempre ricco ed interessante poi lo spazio dedicato alle riflessioni sull’innovazione, sulla scienza, sulla storia e suòòa filosofia con nomi come Alberto Asor Rosa, Corrado Augias e Stefano Zamagni.
Per i due “Festival nel festival” ovvero lo spazio dedicato alla poesia e quello dedicato ai ragazzi i nomi sono molti e certamente non si sprecano. Per la poesia, tra i molti autori stranieri e italiani segnaliamo la presenza di Patrick McGuinness, interessante autore gallese, e Stefano Simoncelli. Una curiosa novità per la poesia sarà l’iniziativa “La tua voce poetica”: uno spazio dove chiunque potrà leggere una poesia e visualizzar la propria voce in un grafico.
Per i lettori junior della vasta gamma d’età che a Pordenonelegge non mancano mai troveranno presenze di autori come Bernard Friot – considerato il Gianni Rodari francese, Luigi Garlando Tommaso Percivale e Katherine Rundell e poi l’immancabile Geronimo Stilton.
Molti gli incontri che alimenteranno una sezione che in questi anni è in costante crescita: quella che alimenta l’unione indissolubile tra letteratura e “parola recitata” e vissuta e che si modula tra il “classico” e il profano.
Quest’anno avremo lo storico Pippo “Nazionale” Baudo che racconterà i retroscena di una vita – carriera televisiva vissuta alla ribalta e non solo, così come farà Umberto Orsini che del teatro è davvero un “mostro sacro”.
E poi Rita dalla Chiesa, Massimo Giletti e Francesco Guccini che presenterà il suo atteso ultimo libro “Tralummescuro”. Ed ancora Michele Santeramo ci proporrà una lettura scenica dedicata a Leonardo Da Vinci e Pino Roveredo e Ornella Vanoni si e ci racconteranno tra il curioso. l’ironico e il colloquiale una vita fatta di amore musica e non solo.
Ritorna poi a PordenoneLegge Lino Guanciale questa volta con Cecilia Dazzi per dare voce e corpo alle parole del romanzo di Federico Bonadonna Hostia – L’innocenza del male, declinando con maestria mai edulcorata parole che sanno di quella marcata attualità troppo spesso narrata in modo disattento .
Hostia – L’innocenza del male | Federico Bonadonna
E potremmo continuare, per un’edizione che non lascerà indifferente nessuno. Quello che è certo è che tra il 18 e il 22 settembre 2019 Pordenone vi e ci invita a camminare assieme a lei ancora una volta come ha fatto per questi primi intensi 20 anni tra quelle lettere, quelle parole e quelle righe che sole riescono a farci cambiare, migliorare e riflettere su ciò che siamo dentro e fuori di noi, oggettivamente analitici e pragmaticamente camaleonti.
“in un mondo che cambia nella forma e nel colore” (cit . LitFiba 1999),
sempre in trasformazione.