Intervista a Kenji Albani autore de “Dare vita, dare morte”
Kenji Albani ènato a Varese nel 1990 (il nome è giapponese, ma lui è italiano). Segnalato al concorso Giulio Perrone Editore nel 2008, ha poi pubblicato una ventina di racconti fra riviste letterarie locali e piattaforme on-line. Inoltre, ha pubblicato una quindicina di articoli di vario genere (dallo sportivo al culturale, passando per la paleontologia) su siti e riviste specializzati.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Dare vita, dare morte. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Siamo su un pianeta di fango, Atom Dum, in cui c’è una sola città, un clone di Tokyo. Un esperimento va male e nasce un kaiju di fango. Solo Clarissa Riccio, la protagonista, è capace di fermarlo. Ma come?
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivo dal 20 agosto 2001 e devo dire che, più che la prosa, a me piace inventare storie. Sono molto attirato dal processo creativo, in cui inizio una storia e vado avanti inventando tutto. Certo che, se scrivo di getto, poi devo dedicare lungo tempo alla revisione.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
L’ho scritto in cinque giorni e al momento ero libero dall’università. Più che atmosfera devo dire che per me scrivere è come timbrare il cartellino. È diventato tutto meccanico.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Mi piace molto la prosa di Alan D. Altieri e cerco di rifarmi a lui. Per il racconto non saprei a quale altra opera accostarlo. Nella mia storia c’è sci-fi, ma anche thrilling.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Magari dei pezzi industrial metal, molto futuristici e molto duri.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ciao, mi chiamo Kenji Albani e mi impegno nella scrittura. Se leggerete “Dare vita, dare morte” spero vi piacerà.