Intervista a Sara Kim Fattorini, autrice de "Delitto ad arte" e "La chimica dell'acqua" - RecensioniLibri.org Intervista a Sara Kim Fattorini, autrice de "Delitto ad arte" e "La chimica dell'acqua" - RecensioniLibri.org

Intervista a Sara Kim Fattorini, autrice de “Delitto ad arte” e “La chimica dell’acqua”

Quando la responsabile dell’ufficio stampa di SEM mi ha inviato i due romanzi gialli di Sara Kim Fattorini, mi aveva avvertita: quando inizi a leggere le sue pagine, devi arrivare alla fine nel più breve tempo possibile, perdendo il sonno.

Il passo è stato semplice e breve. Ed eccoci qui con l’autrice.

Sara, ben trovata e grazie per la sua disponibilità a questa chiacchierata. Ho “affrontato” i due gialli a “immersione” ovvero finito uno iniziato un altro, danno la voglia di “sapere subito” come andrà a finire. Oltre al “genere” che alimenta questa voglia di “sapere subito” anche la struttura a micro – capitoli aiuta. Come nasce questa scelta letteraria stilistica?

La stesura del libro “La chimica dell’acqua” è stato un lavoro in fieri. Non avevo scritto una trama (l’ho scritta dopo e cambiata almeno due volte) mentre per “Delitto ad arte” ho scritto una trama e l’ho rispettata nelle linee generali. La stesura della trama è la sinossi strutturale, i capitoli sono le scene che ogni giorno mi compaiono nella testa. Non so mai cosa succederà in un capitolo e di solito finisce quando ho esaurito le immagini e siccome sono cresciuta con gli sceneggiati TV dove la puntata finiva sul più bello, ho capito che anche in un libro doveva essere così. I capitoli, rileggendo, danno il ritmo alla narrazione e mi permettono di spostare le scene e permettono di lasciare al lettore un effetto “straniamento”.

Guglielmo Corna, protagonista indiscusso, è il suo detective classico che si defila dalla caotica Milano preferendo la provincia, il non clamore del vivere. Che iter creativo ha avuto?

Guglielmo Corna, il mio detective, ama nuotare come me, in questo è il mio perfetto alter ego. Il nuoto nel lago è silenzioso e opaco e quindi permette di concentrarsi sui pensieri, sui sentimenti e sui movimenti del corpo. Il nuoto nel mare è una festa di colori e quindi diventa esplorativo. Il detective è nato durante le mie nuotate nel lago e in piscina. È nato nell’acqua come nella migliore delle tradizioni.

I luoghi e le ambientazioni hanno un valore decisamente rilevante nella sua narrazione (Miami, Milano, Lago d’Orta) quasi a diventare parte integrante e supporto alla comprensione del delitto oppure nell’intimo del personaggio. Anche lei “stregata” dal fascino dei luoghi e di quelli citati nei suoi gialli, in particolare?

Quando ero una studentessa di liceo classico, l’insegnante di italiano mi aveva spiegato il concetto romantico della descrizione dei luoghi “simpatetica”, ovvero che il contesto doveva in qualche modo essere in sintonia con i sentimenti del personaggio. In realtà quando scrivo, il contesto è il risultato dell’osservazione quotidiana di quello che mi sta intorno e soprattutto mi colpisce e mi racconta qualcosa. Milano è la mia città e provo un amore smisurato, il lago d’Orta è una seconda casa e Miami è la sorpresa che ho provato e avvertito le due volte che sono stata in America.

Alter ego sembra essere Riccardo Fenchel, il commissario di polizia. Si percepisce tra di loro un rapporto di stima reciproca, sembrano quasi complici …

Fenchel e Corna sono quelli che in geometria chiamavano gli “angoli complementari”. Il commissario rappresenta la semplicità della vita senza troppo sovrastrutture. È un uomo che sa godere delle piccole cose e si appaga per questo, ma è attratto dal suo contrario. I due uomini si piacciono a livello intellettivo e su questo principio costruiscono un rapporto di amicizia.

Corna leggendo Conan Doyle decide in qualche modo di diventare detective, per lei c’è stato un “romanzo” che ha determinato la sua passione per la scrittura?

Da bambina non ho mai pensato che la lettura fosse una passione, ma un meraviglioso passatempo o un divertimento più gradevole di un gioco. Quando ho iniziato a lavorare, ho invece avvertito che mi mancava qualcosa e leggere non era abbastanza. Così ho iniziato a scrivere (quando ero bambina scrivevo i diari con i pensierini) per divertirmi. È stata la mancanza della lettura dei classici greci e latini che mi ha portato alla scrittura.

A pag. 194 di “Delitto ad arte”, Guglielmo Corna nell’evidenza di tracciare il profilo del colpevole “scrive a mano” su un pezzo di carta o su un blocchetto le idee e le riflessioni. In questo lei assomiglia a Corna, inizia a scrivere su “carta”?

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No, scrivo rigorosamente al computer, ma prendo appunti su carta. Ho un quaderno dove annoto idee, osservazioni o scrivo qualcosa che mi ha colpito. In fase di revisione la carta mi serve per il profilo dei personaggi.

Sia nel primo che nel secondo giallo i rapporti “familiari” o comunque i rapporti “umani” diventano in qualche modo scatenanti, quasi giustificativi di un delitto. Risulta davvero così difficile riuscire a rapportarsi con le idee diverse dell’altro senza scatenare “violenza” ?

Mentre scrivevo “La chimica dell’acqua” leggevo avidamente la cronaca nera. I delitti passionali mi hanno sempre “entusiasmato” perché mettevano in luce la parte nera dell’animo umano e mi permettevano un principio di verosomiglianza nell’idea di storia che avevo pensato, a prescindere dalla cronaca. Il parricidio, il matricidio, poi sono dei classici della letteratura antica.

Le sue origini sono coreane, ma è decisamente milanese nel suo essere. Nel leggerla mi è parso di identificare traccia delle sue origini orientali nelle delicate e attente descrizioni che non hanno solo un ruolo “riempitivo”, modulate ad arte nella sua “milanesità”. Quanto il suo essere orientale ha influito nella sua scrittura?

Di orientale ho sempre pensato di avere solo l’aspetto fisico, visto che sono arrivata in Italia a cinque mesi di età. Credo che invece l’interesse alle descrizioni sia il retaggio dal mio bagaglio culturale di tradizione letteraria antica.

Si dice che non ci sia due senza tre. C’è già nell’aria, o meglio nella sua penna, una terza o quarta indagine per Corna?

La trilogia ha sempre avuto un senso letterario fin dalla tragedia greca di Sofocle. C’è un terzo romanzo della serie che sto scrivendo.

Vedrebbe Corna “protagonista” di una fiction? E se sì chi potrebbe tra gli attori sul mercato, vestire i suoi “panni”?

Mi piacerebbe moltissimo che Guglielmo fosse il protagonista di una fiction! Avevo intervistato, nella mia unica prova da giornalista, Luca Marinelli durante uno shooting fotografico per un trimestrale di moda. L’ho visto interpretare molti film e quindi mi piacerebbe fosse lui. C’è un unico problema che Marinelli ha gli occhi di cristallo, mentre il detective no!

Continuerà con altre avventure di Corna oppure cambierà registro narrativo, magari passando al romanzo tradizionale, insomma ha già un’idea su cui sta lavorando?

La mia idea di scrivere prevede mettermi alla prova in tutti i generi letterari, ma soprattutto mi sono sempre sentita “prestata” al genere giallo anche perché ho iniziato molto tardi a leggerli e quindi è stata una specie di scommessa con me stessa. Nel mio pc c’è la storia di una famiglia, il romanzo tradizionale, un romanzo chick lit, vorrei scrivere un romanzo storico basato su un ampio carteggio di un avo di una mia amica, ma mi sono resa conto che a intermittenza il detective indagherà sempre nella mia vita e quindi ci dovranno essere altre puntate con lui protagonista.

Recensionilibri è un web magazine dedicato ai lettori… ha un libro “must” da suggerire, e che cosa “sta leggendo” ora?

Libro must: Quando eravamo orfani di Katzuo Ishiguro. Ho appena finito di leggere “Chiamami sottovoce” di Nicoletta Bortolotti, ma sto aspettando Bianco Letale di Robert Galbraith. Qualcuno mi ha detto che il primo giallo “Il richiamo del cuculo” della serie Cormoran Strike abbia delle assonanze con la mia scrittura! Grazie mille! 

A te Sara: io e lettori di Recensionilibri.org attendiamo con trepidazione la prossima avventura di Guglielmo Corna, ma sarà ancora più curiosa l’attesa per il suo romanzo “nel cassetto”. A presto allora! 

 

Autore: Marzia Perini

Scrivere, leggere due aspetti palesi di un'unica passione: la letteratura. Alterno scrittura originale (racconti, poesie, resoconti letterari) a recensioni librarie. Completano il quadro personale altre due passioni più "movimentate" , ma che si intrecciano e completano le precedenti: la fotografia con mostre dedicate a Roma Bergamo e Venezia e i viaggi (solidali e non). Sono Accredited Press al festival di Pordenonelegge dal 2015.

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