Intervista a Carla Parolisi, autrice de “Come tele bianche”
Carla Parolisi nasce a Caserta nel 1987. Dopo gli studi classici consegue la Laurea Magistrale in Giurisprudenza. Intanto continua a scrivere, senza mai far leggere o pubblicare i suoi scritti, anche se il sogno di scrivere un romanzo la accompagna da sempre. Dal 2015 collabora con il Blog scritto.io. Attualmente insegna anche diritto alle superiori.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Come tele bianche. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si inserisce nella collana dei romanzi rosa, ma non vi aspettate una storia d’amore, non lo è. È la storia di Zoe, che conduce un certo tipo di vita fino a quando un evento la sconvolge e le fa vedere tutto con occhi diversi. È allora che inizierà a fare a tutte le persone che incontra la stessa domanda: “Se potessi tornare indietro nella tua vita, rifaresti tutto ciò che hai fatto?”.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Fin dai banchi di scuola. Come dico sempre, credo che la scrittura rientri tra quelle predisposizioni innate, che ognuno ha, e che vengono fuori con l’educazione, nel significato etimologico di “condurre fuori” appunto.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
A scriverlo pochissimo, è scritto quasi di getto. La domanda dovrebbe essere “quanto ci hai messo a pubblicarlo?”,dato che l’ho scritto intorno ai venti anni e dopo circa dieci anni mi sono decisa a inviarlo a qualche casa editrice.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non mi sento di somigliare a nessuno per il momento, non mi azzardo a nominare “i grandi”. Se poi devo sognare, aspirerei agli autori dei “Classici”…
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Sottofondo non saprei, potrei associare “C’è tempo” di Ivano Fossati.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Tu cosa risponderesti alla domanda che Zoe fa a tutti? Se potessi tornare indietro nella tua vita, rifaresti tutto ciò che hai fatto?