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Intervista a Tiziana Elsa Prina di ‘Edizioni leAssassine’

Tiziana Elsa Prina è l’ideatrice e creatrice delle Edizioni leAssassine, un progetto editoriale che segue le tracce delle penne più diaboliche della letteratura straniera impegnate nel genere giallo, noir e thriller.

Qualche tempo fa leggevo un passo di Lessico famigliare di Natalia Ginzburg: “Quando tornava da qualche viaggio, aveva sempre con sé romanzi polizieschi, che comprava nelle bancarelle delle stazioni; e finiva di leggerli là nel suo studio, la sera. Erano, di solito, in inglese o in tedesco: sembrandogli forse meno frivolo leggere quei romanzi in una lingua straniera”. 

In questo stralcio dell’opera della Ginzburg viene descritto il genere giallo come un para-genere, qualcosa da leggere quasi di nascosto, un gusto letterario di cui quasi bisogna giustificare la preferenza. Il giallo, vivaddio, è uscito da questa ingiusta condizione e non è più un genere di nicchia, anche in Italia: autori come Carlo Lucarelli, Maurizio De Giovanni, lo stesso Andrea Camilleri, sono tra i più letti della Penisola. 

‘Le Assassine’ nascono in un momento davvero fertile per il genere: come è sorta l’idea di aprire una casa editrice dedicata esclusivamente alle gialliste della letteratura contemporanea e moderna?

Ho sempre sentito il bisogno di viaggiare, di conoscere altre lingue, e questo mi ha portato prima a lavorare all’estero e poi, dopo la laurea in Lingue, a scegliere come lavoro il mondo della traduzione e più di recente dello scouting letterario (ho portato in Italia alcuni libri per bambini di un editore serbo e di un editore vietnamita e il romanzo di una scrittrice saudita). Girando poi per le fiere internazionali del libro, mi è cresciuta la voglia di non lavorare più per altri, ma di essere indipendente e di poter scegliere i libri secondo i miei gusti (naturalmente non sono sola a decidere!). Il fatto poi di dedicarsi a un genere preciso deriva da una passione che ho sempre avuto per la letteratura gialla, che finalmente è stata sdoganata e non è più vissuta come lettura di serie B: trovo infatti che stimoli le capacità di deduzione e l’attenzione per i particolari, un po’ come un sudoku in lettere o il gioco degli scacchi.  Molti di questi romanzi, declinati nei diversi sottogeneri che vanno dall’enigma della camera chiusa al thriller psicologico, al noir, offrono poi uno sguardo sulla società e passano senza volerlo spunti di riflessione. Insomma una specie di intrattenimento nobile di cui tutti abbiamo bisogno. Intorno a questa passione è emerso un ulteriore focus: quello di scegliere solo scrittrici e di trovarle in giro per il mondo, per inseguire un’inesauribile curiosità nel modo di fare e di agire di altre donne che vivono appunto oltreconfine.

Intervista a Tiziana Elsa Prina delle Edizioni Le Assassine

Le Edizioni leAssassine si occupano di dar voce a quelle scrittrici che per prime hanno sperimentato il genere della narrativa gialla. Un progetto chiaro e ben delineato: quali sono i pro e i contro di una linea editoriale tanto definita?

Le storie narrate che noi cerchiamo con cura artigianale, devono essere avvincenti e tenerci incollati alla pagina, questa è la nostra aspirazione e la nostra linea editoriale. Come lettori stiamo molto attenti al finale che non deve deludere, perché un finale troppo banale può compromettere, a mio avviso, anche un romanzo ben scritto. Un altro aspetto della nostra linea editoriale è costituito dalla scelta delle scrittrici che in qualche modo devono colpirci per la loro personalità. Faccio un esempio, l’ultimo libro pubblicato è di Bahaa Trabelsi, una scrittrice marocchina che ha vinto un premio letterario presieduto da Tahar Ben Jelloun. Per la Giornata internazionale delle donne 2017, il ritratto di questa scrittrice compare tra i cento che celebrano le donne marocchine, note e anonime, che partecipano con la loro diversità allo sviluppo del Paese. Alla collana Oltreconfine abbiamo inoltre aggiunto una collana Vintage per riscoprire scrittrici del passato che sono state coraggiose pioniere del genere e che hanno messo le basi per le autrici di successo di oggi. Non parliamo di Agatha Christie o di Dorothy Sayers, ma di Belloc Lowndes, di Wells, di Heynes e di molte altre che hanno scritto tra la fine dell’Ottocento e i primi anni venti, senza tralasciare l’hard boiled americano. Il nostro lavoro di ricerca dei titoli passa dunque per due canali: per i romanzi contemporanei le fiere e tutte le occasioni di contatto diretto con gli editori e gli autori stranieri, perché non ci piace scegliere sulla carta ma vogliamo parlare con gli editori o le autrici ; per i titoli vintage ricorriamo alle ricerche in rete e agli archivi online delle biblioteche straniere, e questo è davvero un lavoro lungo e impegnativo se non si vuole ricadere in quello che è già stato pubblicato. Ovviamente talvolta la scelta di un focus così preciso che potrebbe riassumersi nelle parole chiave: autrici/straniere/genere giallo/contemporanee/di ieri limita il campo della ricerca e talvolta crea apprensione per la paura di non trovare titoli che soddisfino tutte le caratteristiche ricercate. Ma poi ci si tranquillizza perché la scrittura femminile è un pozzo inesauribile di belle storie.

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Libri Edizioni Le Assassine

Come ha già preannunciato, attualmente il marchio conta due collane: Oltreconfine e Vintage. Può esporci le particolarità delle due collane?

Oltreconfine è la collana dedicata alle scrittrici di oggi che abitano i vari angoli della Terra, unite dalla stessa passione per il genere giallo, ma diverse nelle loro interpretazioni. Con le loro storie l’intento è di entrare in altre realtà e di scrutare, quasi Sherlock Holmes ci avesse prestato la sua lente, lo sfondo sociale e culturale in cui le autrici fanno agire i loro personaggi. La collana Vintage – eh, sì il nome non è originale, ma esprime bene l’intento – si propone la scoperta di scrittrici che a vario titolo sono state pioniere della letteratura gialla. Alcune sono cadute ormai nell’oblio, altre sono tuttora lette o hanno premi dati in loro onore, comunque tutte sono inedite in Italia.

Di quali vicende – gialli storici, storie realmente accadute, gialli distopici – parlano le opere pubblicate finora? Ne ha qualcuna particolarmente a cuore?

Questi primi libri sono un po’ come i figli e quindi sono amati tutti anche se hanno caratteristiche diverse: La borsa di Solène Bakowski è un noir che si svolge nella Parigi degli emarginati e che attraverso la sua protagonista “che uccide sempre un po’ di più” ci fa capire come tutti abbiamo bisogno di essere accolti con amore in questo mondo. Amnesia di Patricia Walter è un thriller psicologico elaborato con la perfezione tedesca (l’autrice è tedesca) e tutti i fili della trama sono coerenti come il finale che non ha cadute di tono. La sedia del custode di Bahaa Trabelsi è un thriller/noir in cui uno psicopatico utilizza i versetti del Corano per seguire la sua follia omicida. Luna di miele da incubo di Marie Belloc Lowndes è il nostro primo vintage e ci riporta nella Parigi di inizio secolo, ricreandone alla perfezione l’immagine che tutti noi abbiamo di quel periodo. Il tagliacarte veneziano di Carolyn Wells ci porta in una lussuosa villa del New Jersey per proporci il più classico enigma della stanza chiusa. Per il momento non abbiamo preso in considerazione i romanzi storici, né distopici né i true crime.

Intervista a Tiziana Elsa Prina delle Edizioni Le Assassine

Anticipazioni sulle prossime pubblicazioni?

Be’, per Oltreconfine abbiamo un thriller fantasticamente divertente di una scrittrice canadese e poi una scrittrice malese appartenente a una minoranza cinese e ancora un’indiana. E poi vedremo, perché sono appena tornata dalla Fiera del Libro di Francoforte con molte proposte interessanti. Per i Vintage proporremo invece il primo detective cieco della storia del giallo e poi un romanzo che è un thriller psicologico del 1915, scritto da una delle prime femministe americane.

 

 

Autore: Redazione Leggere Libri

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