Intervista a Giampiero Giorgi, autore de “12 Settembre 1943”
Ex dipendente Telecom Italia spa, in pensione, Giampiero Giorgi è sempre impegnato nel sociale, nel sindacato, nella tutela ambientale. Fotografo amatoriale si occupa di teatro, e di arti visive in genere. Attualmente impegnato nell’allestimento di un monologo teatrale di tipo storico. Sposato, vive ad Ascoli Piceno. In questa intervista ci parla del suo 12 Settembre 1943.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si tratta della ricostruzione di una giornata, il 12 settembre del 1943 in via SS Filippo e Giacomo, dell’omonimo quartiere dell’allora periferia della città di Ascoli Piceno in cui 50 avieri delle locali casermette funzionali dell’esercito italiano, anziché consegnarsi ai tedeschi ed essere internati decisero di combattere.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
La passione di scrivere nasce con le scuole medie. Goffi tentativi di buttare giù dei brani su fogli di pagine di quaderni iniziati che poi puntualmente finivano per essere strappati. Il lavoro e una vita di impegni hanno spento solo temporaneamente la passione della scrittura. A pensione acquisita, è stato facile tornare in soffitta e riappropriarmi di tutti gli hobbies lasciati.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
É un’intervista alla persona allora diciottenne e residente nella via che si unì ai soldati. Novantadue anni di età quando l’ho intervistato, Ivo Castelli al quale ho fatto omaggio dell’essere coautore. Ho speso più tempo a sentirlo raccontare che a scrivere il libro. Molte serate con lui e tanta pazienza. Ci ha lasciato a novembre del 2017.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non sono interessato ad assomigliare a qualcuno. Cerco spunti magari leggendo libri di altri autori, molto celebri. Se devo comunque fare un nome citerei Camilleri il quale mi piace molto.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
C’era un ragazzo che come me…
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Leggete, leggete, leggete. Anche i fumetti, diceva un mio professore di italiano. Aggiungo: ognuno di noi nella vita, almeno una volta, dovrebbe scrivere un libro.