Intervista a Diletta Nicastro, autrice de "Un principe per Agla" Intervista a Diletta Nicastro, autrice de "Un principe per Agla"

Intervista a Diletta Nicastro, autrice de “Un principe per Agla”

Un principe per agla

Diletta Nicastro, nata il 3-11-1975, è laureata con lode in Storia delle Comunicazioni di Massa (la tesi Gianluca Vialli, un eroe moderno veicolato dai mass media ha vinto il premio Stefano Benetton come miglior tesi sportiva dell’anno). Ha vinto 2 premi letterari con la saga mystery ‘Il mondo di Mauro & Lisi’ di cui Un principe per Agla è uno spin-off. E’ custode nazionale del lemma MOZZAFIATO. 

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

E’ difficile collocare ‘Un principe per Agla’ in un genere. E’ uno spaccato dell’Italia di oggi, visto attraverso gli occhi di una giocatrice di pallavolo (Agla Zanin, militante nella Roma Nord Volley di B2) e un giovane industriale di Lecco (Stelvio Airoldi, vicepresidente dell’azienda di famiglia che sta per fallire a causa della crisi). E’ stato definito uno sport romance ma è molto di più.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Scrivo da quando andavo alle elementari: temi, piccole storie o racconti a quattro mani con mio fratello. Da allora la mia passione non si è mai spenta. Un giorno mi piacerebbe pubblicare quegli antichi scritti in cui era già racchiusa la mia passione per le storie misteriose, l’amore puro e il lieto fine che trionfa dopo mille imprevisti. Oltre che scrivere amo leggere da sempre.

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Ho impiegato 2 anni e mezzo tra ideazione, stesura e revisione. L’ideazione è la parte più libera: camminavo tra gli alberi, ascoltavo i rumori e creavo. La stesura è stata fatta al computer ascoltando musica in loop. La revisione è il lavoro più certosino, con riletture, approfondimenti, tagli ed armonizzazione (sempre con un vocabolario vicino – quanti studi sulle parole si devono fare!).

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Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Le ispirazioni sono moltissime. In molti dicono che ricordo gli ‘anime’ giapponesi (che in effetti adoro), con un pizzico di Jane Austen. Io aggiungo sicuramente Lucy Maud Montgomery, da cui ho ripreso l’amore per la natura. Per quanto riguarda il libro direi che potrebbe essere paragonabile ad una fiction per la sua coralità (tipo Don Matteo, ma in campo sportivo).

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Questa domanda è facilissima! Il libro è diviso in sei parti, ognuna con il titolo di una canzone: Heaven is a place on earth, Thougher than the rest, Eye of the tiger, Like a prayer, I need a hero, What a feeling. Sul mio canale youtube c’è la playlist del libro con le tracce ascoltate durante la stesura. La track list è quasi tutta anni ’80 perché Stelvio ascolta solo questa musica.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Leggete e non dimenticatevi mai di sognare. E ricordatevi sempre che, qualunque cosa accada e qualunque cosa accadrà, nessuno può togliervi quello che avete ballato.

Autore: Redazione

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