Intervista a Xenia Ygnotova, autrice de "Di che vettore sei?" Intervista a Xenia Ygnotova, autrice de "Di che vettore sei?"

Intervista a Xenia Ygnotova, autrice de “Di che vettore sei?”

saggio

Xenia Ygnotova è lo pseudonimo dell’autrice dell’opera Di che vettore sei? Nata in Russia, laureata in Russia in pedagogia e psicologia, con la laurea non riconosciuta in Italia, sposata con un italiano, casalinga, vive in Italia da 25 anni. 

Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.

Il romanzo è basato su un saggio non pubblicato sul tema della psicoanalisi sistemica vettoriale, quindi, è la teoria applicata alla realtà. Una psicologa mancata russa fa vedere come funziona la psicoanalisi in pratica, trattando i casi come violenza, sadismo, masochismo, pedofilia, autismo, balbuzie, reazioni non normali al lutto, esibizionismo, desiderio di dire parolacce, vittimismo ecc.

Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?

Non ho nessun amore per la scrittura, tra l’altro non sono madrelingua italiana, proprio per questo ho affidato la scrittura ad un scrittore italiano trovato in internet (su Facebook).

Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.

Due-tre mesi. Ho inventato la trama e ho fornito il materiale del saggio allo scrittore, che mi ha scritto il testo, sviluppando la trama. Dopo qualche tentativo fallito di pubblicare il romanzo ho deciso di aggiungere un capitolo sul giallo di Cornuda, applicando la psicoanalisi vettoriale alla realtà e analizzando il caso di assassinio di Sofiya Melnyk.

Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.

Tenendo conto dell’analisi dei casi di Yara e Sofiya, cioè di delitti, probabilmente il mio personaggio femminile (Vera) assomiglierebbe a Miss Marple, il personaggio immaginario dei romanzi e racconti della giallista inglese. Io, a questo punto, aspirerei ad Agatha Christie. In realtà non ho nessuna aspirazione, vorrei solamente fornire alla gente uno strumento valido di analisi vettoriale.

LEGGI ANCHE:  Intervista a Federico Mazzi, autore di “Note stonate di un carillon nella notte”

Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?

Sceglierei la musica di Kevin Macleod, cambiandola da capitolo a capitolo.

Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.

Il romanzo si propone di esporre le basi della psicoanalisi vettoriale per far conoscere la psicoanalisi vettoriale almeno approssimativamente, applicandola a situazioni realistiche. In pratica è un manuale, teoria applicata alla realtà.

Autore: Redazione

Condividi Questo Post Su