Intervista a Cristiano Roscini, autore de “In due senza casco – Noi che negli anni ‘90”
Cristiano Roscini ha 42 anni, vive a Perugia e racconta gli anni ‘90 da oltre dieci anni, attraverso la pagina Facebook e Instagram “Noi che negli anni ‘90”. Ha collaborato con diverse riviste e quotidiani della sua regione e scritto un libretto a due mani sui luoghi “misteriosi” dell’Umbria. In questa intervista ci parla del suo In due senza casco – Noi che negli anni ‘90.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il libro narra la storia di un gruppo di adolescenti nella seconda metà degli anni ‘90. È suddiviso in tante piccole storie legate una all’altra e racconta aneddoti tipici dell’età e del periodo. Nella narrazione vengono affrontate anche tematiche come il consumo di alcool e droghe leggere che, inutile nasconderlo, hanno caratterizzato l’adolescenza di tantissimi miei coetanei (e non solo).
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre amato scrivere, fin dai tempi della scuola. Scrivere è un modo per liberare sentimenti ed emozioni che a volte risulta difficile esprimere a parole.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa due anni, tra prima stesura, seconda stesura e rilettura finale. Anche perché non potendolo fare a tempo pieno dovevo ricavarmi uno spazio nei ritagli di tempo: ogni volta che mi veniva in mente una buona idea, interrompevo qualsiasi cosa stessi facendo per recuperare un pezzo di carta e abbozzare due righe per evitare di dimenticarmela.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Il mio autore preferito è Stephen King, ma non posso dire di ispirarmi a lui in quanto il suo genere letterario è molto diverso dal mio. Magari però aver letto almeno dieci volte “It” può avermi aiutato a calarmi nello spirito di amicizia adolescenziale, anche se i miei personaggi sono un po’ più grandi d’età.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Una musica anni ‘90, quella preferita. Io sceglierei uno dei tanti brani citati nel libro, dalla musica dance agli 883 o gli Articolo 31, ma va bene qualsiasi cosa riporti la mente del lettore a quegli anni.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Vi ringrazio per aver letto l’intervista, spero di non avervi annoiato e di aver suscitato la vostra curiosità intorno al mio romanzo!