Intervista a Laura Sophie Taddeo, autrice de “Family Portrait”
Laura Sophie Taddeo è nata e cresciuta a Roma, ha una formazione linguistica e umanistica che le ha permesso di approfondire lo studio delle lingue e della letteratura. È appassionata da sempre alla narrativa, inizia a scrivere le prime storie autoconclusive a 12 anni e ha terminato la prima long story a 15 anni. Family Portrait è il suo primo romanzo.
Parliamo subito del tuo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Family Portrait è una storia d’amore, tanti e diversi tipi di amore che nel libro traspaiono: l’amore tra i due protagonisti, una coppia gay sposata che decide di adottare un figlio; l’amore che lentamente sboccia nei confronti della bambina per la quale aprono le pratiche di adozione; ma anche l’amore per il proprio lavoro, nonostante le difficoltà che si possono incontrare. E sono davvero tante.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivo da quando avevo 12 anni. Ho sempre avuto la passione per la lettura e piano piano tra un romanzo e l’altro, ho iniziato a creare nella mente scenari diversi, personaggi nuovi, nuovi mondi e non entravano più solo nella mia testa, dovevano trovare il loro spazio e ho deciso che mettere su un foglio queste idee poteva essere il modo giusto. E ho iniziato a scrivere, ne sentivo l’esigenza.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa 4 anni, tra un impegno e l’altro, di solito davanti al computer con la musica a volume alto, da sola nella mia stanza, ma la mia tecnica la potrei riassumere “a singhiozzo” ovvero scrivo nei momenti in cui sono davvero ispirata, ma non riesco a buttare giù un’intera scena tutta insieme, prima la rivedo mille volte nella mia mente e aggiungo ogni volta nuovi dettagli.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sono diversi gli autori che mi hanno ispirata nel tempo, diciamo che tra le prime letture che mi hanno fatto capire che volevo scrivere c’è sicuramente Sophie Kinsella, ma ultimamente mi sono avvicinata a un’autrice che trovo brillante e che con la sua scrittura mi ha sicuramente ispirata per Family Portrait, Colleen Hoover.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Beh questa domanda è divertente dato che Family Portrait è pregna di musica, essendo i due protagonisti degli artisti, in particolare uno è un attore di Broadway mentre l’altro è un musicista. Perciò direi che ha già una bella colonna sonora e anzi dirò che l’idea di ascoltare le canzoni che cito durante la lettura potrebbe essere coinvolgente.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Scrivere in 140 caratteri non è esattamente il mio forte, ma cercherò di non essere prolissa. Un saluto a tutti e che abbiate sempre un libro sottobraccio a farvi compagnia. Ce l’ho fatta! Wow!