Intervista a Lucrezia Daveri, autrice de “Il colore delle rose”
“Sono Milanese di nascita ma la città in cui sono crescita è la bellissima Monza.Con il suo parco la Villa Reale, il Re di Sasso, la pista automobilistica e tanto altro. Dai libri che ho scritto ho ricevuto riscontri positivi. Che altro. Queste sono le soddisfazioni che volevo!”. Si presenta così Lucrezia Daveri (pseudonimo con cui l’autrice pubblica).
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Il colore delle rose. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il genere narrativa. Parla di due adolescenti che si incontrano e si innamorano subito. Ma le interferenze della famiglia e i diversi valori ricevuti, riescono a distruggere il loro rapporto.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Sono milanese da tutte le generazioni da parte di padre e veneta da parte di madre. Sin da piccina ho amato i libri ma mi sono dedicata alla scrittura solo quando la mia famiglia, tre figli, non hanno più avuto urgentemente bisogno di me.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Avevo già scritto da qualche anno, questo manoscritto, ma a differenza degli altri non mi decidevo a spedirlo agli editori. Poi ho capito il perché. Mancava la voce maschile. E allora dopo vari contatti ho trovato finalmente la voce giusta. Ed ecco il libro, il terzo in ordine di pubblicazione. Scrivo molto la mattina presto e le ore passano veloci. Mi fermo quando la fame mi impone di fermarmi.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Non ho nessun autore al quale credo o aspiro assomigliare.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Metterei la stessa musica che c’è nel book trailer. Matrimoni d’amore di Mozart.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ragazzi leggetelo, vi racconterà più cose di quanto pensate. Contiene una storia di vita, contiene amore, ma anche incomprensioni, dolore, speranze, attese. In questo periodo sto presentando e facendo firmacopie in varie librerie.