Intervista a Nicola Monti, autore de “Il Risorgimento d’Abruzzo, dal 1859 ai Briganti”
Nicola Monti, pescarese, laureato in materie giuridiche. Grazie alla tesi di laurea ha approfondito gli aspetti giuridici dell’unità d’Italia. È Presidente dell’Associazione culturale “Prima Pescara” e in questa veste ha organizzato manifestazioni e conferenze. È stato curatore della mostra “Il Risorgimento d’Abruzzo, opposte contraddizioni”. Con Il Risorgimento d’Abruzzo, dal 1859 ai Briganti è al suo primo lavoro ma sta già preparando il seguito…
Parliamo subito del tuo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio libro narra i fatti salienti, secondo una cronologia dettagliata, dell’unità d’Italia. Non quella nota ma quella che, grazie a fatti unici e importanti, ha davvero costituito le fondamenta del Risorgimento.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Avevo sempre desiderato scrivere ma non mi ero mai considerato in grado di farlo. Col tempo ho compreso che un libro non è solo questione di stile. È anche novità, passione, ricerca. E allora mi sono cimentato in questa prova che mi ha regalato una profonda soddisfazione.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Il mio libro nasce dalle ricerche sui testi originali e sui documenti del periodo del 1859/61. Ho dovuto passare molto tempo nelle biblioteche e negli archivi per reperire le informazioni che mi occorrevano. La mia scrivania è stata sommersa da decine di libri, pagine singole, foto e cimeli per quasi un anno. Uno dei problemi più grandi è stato mantenere l’ordine delle fonti.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Mi piacerebbe emulare Bernard Cornwell autore di cui ho letto tutto con profonda passione. Forse sono più simile ad autori italiani come Sergio Romano o Guido Cervo. Il mio libro, Il Risorgimento d’Abruzzo, dal 1859 ai Briganti. sarebbe stato un bel argomento per entrambi.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Sceglierei la colonna sonora dell’ultimo dei Mohicani. Il Risorgimento è stato un periodo ricco di molte attività, guerra, rivoluzione, reazione. Un periodo caldissimo di grandi ideali.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Cari lettori, i libri di storia ci hanno dato la visione dei vincitori. La verità storica, anche se scomoda va studiata e diffusa. Certo non è facile parteggiare per l’uno o l’altro. Lo storico deve principalmente mantenere la retta via dei fatti.