Intervista a Antonio Balzani, autore de “Il mio pensiero libero: un viaggio infinito”
Nato a Bardi (PR) nel 1952, Antonio Balzani è un tecnico che si è occupato di ambiente, inquinamento, problemi di interazione tra industria e società. Si occupa di ecologia sociale ed ha scritto numerosi articoli. Ha insegnato per molti anni. Ha scritto diversi libri e racconti, di cui alcuni premiati.
Parliamo subito del tuo ultimo libro Il mio pensiero libero: un viaggio infinito. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si inserisce nel filone dei saggi. Racconta del viaggio dalla gioventù alla maturità attraverso i ricordi, le discussioni, ma soprattutto le emozioni, i sentimenti, che hanno segnato il viaggio senza fine. Un insieme di quadretti senza capitoli, un collage che restituisce in una visione continua i momenti, i pensieri e provoca nel lettore uno stimolo forte a mettere sé stesso in discussione.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Credo che gli italiani siano un popolo di giovani scrittori piuttosto che di lettori. Hanno necessità di scrivere per esprimersi non essendo più in grado di farlo, ma non hanno la pazienza di ascoltare. La mia passione per la scrittura deriva da quella ancora maggiore per la lettura.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ci sono voluti anni. Due anni circa per ritrovare nella mente e nel cuore i momenti e i ricordi e scriverli. Poi un anno per selezionarli e organizzarli. Uno per rileggerli e arrivare al libro. Ho dovuto vivere una per una le emozioni che li hanno impressi a fuoco nella mia mente e nel mio cuore: i dubbi, i sentimenti, la rabbia, l’amore.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ho letto tanto e nel tempo molti generi mi hanno appassionato. Dovendo scegliere credo che Asimov, Verne e Salgari mi facciano da guida assieme a qualche filosofo come Rousseau. Ricorderei anche Fuga da Alcatraz. Odio i gialli d’azione, pochi esclusi, e i mostri.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Il libro è lungo dunque una non basta. Occorrerebbe passare dal classico Puccini ai Led Zeppelin, con una punta di Jimy Hendrix frammisto a un po’ di blues. No al jazz. Bello ma non va bene.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
La forza dell’uomo non è la capacità di comunicare comune a molti animali ma quella di fantasticare. Leggere permette di farlo. Inoltre leggere è il divertimento in assoluto meno costoso e più liberatorio che ci sia. Pensare ci rende liberi! Fatelo.