Intervista a Guido Parisi, autore de “Attori e no”
Guido Parisi è nato in una cittadina del Sud, chiamata Sparanise. Si è laureato in lingue e letterature straniere. Dopo essersi congedato dalla vita militare col grado di capitano, ha insegnato nella scuola e in alcune università straniere: Vilnius, Kaunas, Ottawa, Turku, Sosnowiec. È stato fondatore della Società Dante Alighieri di Katowice in Polonia e presidente della stessa per dieci anni. In questa intervista ci parla del suo Attori e no.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Raccolta di rappresentazioni teatrali per fini didattici. Il teatro come metodologia induttiva per l’insegnamento/apprendimento dell’italiano come L2. Le opere sono liberamente tratte da capolavori della letteratura e della musica italiane. Cinque pièces: “Chichibio e la gru”,”Il Futurismo”, “La Canzone di Marinella”, “Paolo e Francesca da Rimini”, “Le Ultime lettere di Jacopo Ortis”.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho scritto quasi sempre per la scuola. L’amore per la scrittura non nasce. È già in sé, come del resto tutti i talenti. Basta solo non soffocarlo e cogliere il momento adatto. Ma la cosa importante è capire quando il libro vuol farsi scrivere; non quando tu mi vuoi scrivere.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Non so quantificare il tempo. Ho riordinato appunti di progetti didattici sperimentati in alcune università straniere in cui ho insegnato.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Nei primi esperimenti di scrittura non ci si ispira soltanto ad uno scrittore. Dostojevski e Joyce sono stati i gli autori che mi hanno più influenzato.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Per il genere di lavoro proposto le musiche sono già incluse.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Appassionatevi al teatro per conoscere la verità di voi stessi. Recitare ci fa uscire da noi stessi per andare verso gli altri e per ritornare liberi in noi stessi.