Intervista ad Andrea Palazzuolo, autore de “Il Grande Buio”
Andrea Palazzuolo nasce nel 1974 in una piccola e oscura cittadina di provincia. Laureatosi in Lingue e Letterature Francese ed Inglese presso l’Università di Perugia, ha vissuto a Parigi, Amsterdam e Barcellona, facendo ogni genere di lavoro, senza mai tralasciare le sue più grandi passioni: la Musica, il Cinema e naturalmente la Letteratura. In questa intervista ci parla del suo Il Grande Buio.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Abraham è poco più di un ragazzino quando decide di lasciarsi alle spalle una vita fatta di miseria e soprusi per affrontare un lungo e sofferto viaggio verso un avvenire migliore in Italia. Credo che Il Grande Buio possa essere definito un romanzo realista, o preferirei neo Naturalista.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Fin da bambino ho amato la lettura e ho provato a cimentarmi con la scrittura, custodendo gelosamente i miei manoscritti, ma potremmo dire che tutto è cominciato in una calda estate di metà anni 80, quando ho scoperto Italo Calvino e il suo Visconte Dimezzato.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Il Grande Buio è stato essenzialmente scritto su una spiaggia remota dell’arcipelago Indonesiano di cui taccio il nome per preservarla dall’imbarbarimento del turismo di massa, durante una fase particolarmente cupa e difficile della mia vita.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Come ogni persona che ama cimentarsi nell’Arte della scrittura, ho anch’io i miei mostri sacri, o se preferite i miei modelli letterari di riferimento. Nella fattispecie, il mio romanzo strizza l’occhio alle teorie del Naturalismo Francese, poi Verismo Italiano, facendo sua la teoria del Determinismo materialistico attraverso un’analisi fisiologica delle azioni e reazioni umane a date condizioni.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Detto, fatto: 1 Ready to Start (Arcade Fire), 2 Somebody’s gotta Die (The Notorious B.I.G), 3 Dear Mama (Tupac Shakur), 4 Breed (Nirvana) 5 Zero (The Smashing Pumpkins), 6 Veridis Quo (Daft Punk), 7 Sabotage (Beastie Boys), 8 The Hitman (Queen), 9 Whatever gets You Throu the Night (John Lennon), 10 The Blame (Gonjasufi).
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Non sono un mostro in fatto di comunicazione sui social, ma credo nell’onestà intellettuale di chi ama leggere. Perché leggere è vita.