Intervista a Candido Bottin, autore de “Come neve sui monti d’Albania”
Candido Bottin è nato nel 1965. Laureato in Architettura, è profondamente legato alla sua terra, il Piemonte, protagonista dei suoi libri. Il suo esordio letterario risale al 2007 con il libro “Il Confine” ed. Boopen a cui hanno fatto seguito “La Chiesa nuova” 2009 ed. Boopen, “Pianura” 2013 ed. Araba Fenice e “Un passo dopo l’altro” 2016 ed. Araba Fenice. In questa intervista ci parla del suo Come neve sui monti d’Albania.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ un racconto basato sui diari inediti di un giovane alpino piemontese, morto ventenne sul fronte greco-albanese nel 1941. Il libro ricompone le vicende del giovane Giorgio Marchisio, raccontando della sua vita militare, dei rapporti con la famiglia, ma anche della sua vita precedente e di quanto accaduto dopo la sua morte. E’ un libro profondamente pacifista anche se parla di guerra.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
La mia passione per la scrittura è nato quasi per caso nel 2007, quando pubblicai il mio primo libro Il Confine e da allora si è mantenuto sempre vivo evolvendosi nello stile e nei contenuti.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Nella scrittura di questo libro ho impiegato circa sette mesi. I primi tempi, ossia l’estate del 2017 li ho trascorsi girando per le campagne e le montagne che furono i luoghi dove la storia di Giorgio Marchisio si è svolta. Successivamente ho scritto e perfezionato il testo, quasi sempre di notte, sul tavolo della cucina.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Se penso ad un autore del passato, non troppo lontano, tuttavia, il mio modello è Mario Rigoni Stern. Ho sempre ammirato il suo stile asciutto e pulito e la capacità di essere universale pur parlando di temi molto personali e localizzati. Tra gli scrittori attuali, mi piace molto Antonio Pennacchi per lo stile di scrittura.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Non saprei, sinceramente amo molto assaporare il silenzio.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Non dimentichiamo il passato, conservare la memoria è il dono più grande che possiamo fare a coloro che amiamo.