Intervista a Laura Di Caprio, autrice de “Se ti perdi, guarda il cielo”
Laura Di Caprio, 35 anni, di Napoli. Ha all’attivo diverse collaborazioni con giornali nella sezione Cultura: “Il Roma”, “Cronache di Napoli”. Vincitrice del primo premio nel Concorso Nazionale “Napoli Cultural Classic”, con il racconto Per raccontare una storia. Nel concorso “Poesia in Notes”, le sue poesie sul tema “L’uomo e il mare” sono state segnalate tra le “menzioni speciali”. In questa intervista ci parla della sua opera dal titolo Se ti perdi, guarda il cielo.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Se ti perdi, guarda il cielo è la raccolta dei diari di un’avventura incredibile che ho vissuto in prima persona: il Cammino di Santiago. Dopo un momento molto buio, per la prima volta nella mia vita sono partita per un viaggio da sola. Una mia amica mi ha chiesto di condividere quello che stavo vivendo e sono nati questi “diari di bordo”. L’anno dopo sono partita per il Cammino con mia mamma.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Scrivere è sempre stato un modo per esprimere quello che provavo, essendo una timidona. Non avevo, però, mai il coraggio di condividerlo. Un giorno scrissi una poesia per il mare, mio fratello più grande la lesse per caso e mi disse che era bellissima, che lo avevo commosso e che dovevo continuare a scrivere. Lui non amava leggere e il suo commento era così sincero che ci ho creduto: ho continuato.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
I diari li scrivevo ogni giorno sul Cammino, quando raggiungevo il paese che avevo scelto come tappa di arrivo. Li pubblicavo sulla mia pagina e sul gruppo fb del Cammino e sono stata ricoperta d’affetto dalle persone. Ho scelto di lasciarli “al naturale” ed aggiungere solo un’introduzione ad ogni giorno che arricchisse il racconto delle giornate e di quello che stavo vivendo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Sicuramente mi ha ispirato il libro di Paolo Coelho sul Cammino di Santiago, mi piacerebbe dare a lui quasi “tutte le colpe”, in verità questo libro parla di me completamente, le mie fragilità, paure, insicurezze, ironia, è un mettermi completamente allo scoperto, per far capire al lettore che possiamo avere tante debolezze, ma non dobbiamo mai fermarci.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Ogni giorno del diario sul mio libro ha indicato una colonna sonora di conclusione della giornata! Anche se questo vi sconvolgerà, perché so che già stavate immaginando l’atmosfera zen-spirituale, invece il mio libro contiene un omaggio ai Nirvana!
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Potete mai perdervi la storia di una folle che è riuscita a non perdersi per 400 km pur non avendo senso dell’orientamento? Abbiate “fiducia”, riuscirci non era così facile!