Intervista a Paolo Dune, autore de “L’attenuante 666, le ragioni del diavolo”
Paolo Dune, il cui vero nome è Paolo Pallara, è un avvocato e segretario comunale, vive a Lecce e ha quasi raggiunto i 50 di età. Ha all’attivo tre romanzi, che hanno ottenuto diversi riconoscimenti letterari, tra cui la premiazione al concorso Alberoandronico di Roma e molte recensioni positive. Ha in preparazione un quarto romanzo. In questa intervista ci parla del suo L’attenuante 666, le ragioni del diavolo.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il romanzo si basa su una idea molto semplice, che ritengo originale: ossia su un processo al diavolo, il Satana biblico in carne e ossa. Ma il romanzo è sviluppato con uno stile e una impostazione realistica, che determina situazioni spesso paradossali e grottesche, con un effetto comico, ma vi sono contenuti filosofici e teologici seri, visti da una prospettiva un po’ diversa.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre avuto un interesse e una passione per la scrittura, ma soprattutto per la costruzione delle trame. Adesso scrivere mi risulta un po’ più difficile, anche per via del lavoro, tuttavia ho ancora qualcosa da pubblicare, perché ci sono vecchie idee che devo portare avanti, legate agli stessi temi, e di cui forse inconsciamente voglio liberarmi…
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
L’attenuante 666 è stato scritto in circa 6 anni, ma è stato poi corretto e modificato anche in seguito, dopo la sua pubblicazione, fino ad arrivare alla versione attuale, che è una seconda edizione dell’opera, con il sottotitolo “Le ragioni del Diavolo“, in forma leggermente riveduta e un po’ semplificata.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Alcuni hanno paragonato i miei romanzi a quelli di Dan Brown, ma solo per quanto riguarda i temi trattati. Da un punto di vista stilistico i miei risultano molto diversi: caratterizzati da una ironia di fondo, un tono da commedia, pur presentando tematiche serie e complesse, come la morale religiosa, il mito del diavolo, la meccanica della fede, ecc. Il contrasto lo trovo piacevole.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Nella Attenuante 666 sono già menzionate alcune colonne sonore durante la storia, si tratta di musiche classiche, altisonanti, che accompagnano gli interventi del Diavolo… negli altri libri potrebbero andare bene musiche notturne, o incalzanti per determinate scene.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se i lettori amano l’argomento teologico con un punto di vista originale, leggero e ironico, i miei libri sono sicuramente adatti. Ovviamente, riguardando il diavolo, devono stare attenti agli effetti collaterali.