Intervista a Gaia Cassarri, autrice de “Il ballo del diavolo e altri racconti”
Gaia Cassarri, nata nel 1995, attualmente studia Discipline dello spettacolo e della comunicazione all’università di Pisa. Ha pubblicato nel 2012 con una casa editrice la sua prima trilogia fantasy, per poi passare al self-publishing. Ha partecipato a diversi premi letterari, classificandosi terza al concorso nazionale “La farnia d’oro” e quinta al concorso nazionale “San Lorenzo”.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Il ballo del diavolo e altri racconti. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio ultimo libro è una raccolta di racconti fantastici, in cui i personaggi ci raccontano le loro storie affrontando tematiche attuali e talvolta spinose come il femminicidio o la morte del pianeta, ma ci parlano anche dell’importanza dei sogni, di speranza, amore. E’ un fantasy che guarda ad una realtà molto vicina a noi e che ci permette di riflettere insieme.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Nasce presto, da bambina. Ho sempre amato leggere e col tempo ho iniziato a voler scrivere tutte le avventure che avrei voluto vivere, passando dai quaderni a quadratoni, alle antologie stampate regalate agli amici, fino alle prime pubblicazioni.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
E’ partito tutto quando un giorno, all’ennesima notizia di una violenza sulle donne, scrissi di getto il racconto “La ricamatrice”. Da lì capii che avevo bisogno di raccontare quello che accadeva intorno a me. Non ci ho impiegato molto perché i personaggi nascevano uno dietro l’altro, come se sentissero il bisogno urgente di narrare la loro storia.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Amo molti scrittori fantasy, credo però che quello più vicino a me sia Brandon Sanderson. Ha uno stile scorrevole e pulito, si ferma ad analizzare le emozioni e i tormenti dei personaggi e, soprattutto, non cade nei cliché tipici del fantasy, è molto originale. Quando scrivo punto molto su queste caratteristiche, per me lui è un esempio da seguire.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
La scelta per me qui è molto difficile poiché i racconti sono molto diversi gli uni dagli altri, abbiamo un thriller, un drammatico, un fantascientifico… consiglierei sicuramente un sottofondo di pianoforte, passando dalla dolcezza e tranquillità di Yiruma (che adoro), a qualcosa di più movimentato come Requiem for a dream, sempre al pianoforte.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ciao a tutti! Sono una scrittrice emergente amante del fantasy, del cinema e dei viaggi. Spero di incuriosirvi con le mie storie e di scambiarci presto delle opinioni!