Intervista a Franco Stracci, autore de “Il nodo infinito”
Franco Stracci vive ad Ascoli Piceno, dove è nato nel 1955. Ha frequentato il liceo classico e successivamente la facoltà di giurisprudenza a Siena. È autore di tre romanzi pubblicati da Lìbrati: Un’ombra dal passato (2014), Ipnosi d’amore (2015), Il nodo infinito (2017). In un’antologia dal titolo Tifone sono raccolte alcune sue poesie.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Il nodo infinito. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Si colloca nel genere di thriller psicologico. Uno strano incontro con una ragazza irlandese determina sconvolgimenti nella vita del protagonista Lorenzo. Sicuro di sé e dei propri principi morali fino a quel fatidico incontro, crollano all’improvviso tutte le sue certezze provocando inquietudine e infine odio verso chi provoca le sue debolezze. È in fieri il percorso di un serial killer.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre amato la lettura e quando quattro anni fa mi sono ritrovato nella condizione di avere più tempo libero ho iniziato a scrivere dopo averlo desiderato per tutta la vita. Il mio primo romanzo è stato “Un’ombra dal passato” (noir), cui è seguito “Ipnosi d’amore”.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato un anno. Seduto al computer in un angolo di casa ho scritto cercando e trovando ispirazione soprattutto nelle ore serali o notturne in cui il silenzio si rifugia più agevolmente. Al mio fianco la finestra che volge verso un giardino illuminato.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ho letto tutti i libri di Giorgio Faletti cui mi piacerebbe somigliare; dire però che il mio stile somigli al suo sarebbe da presuntuosi. Non esiste invece alcuna analogia del mio libro con un altro se non nel suo rivestimento esterno di thriller psicologico trascendentale.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Le vent di Ennio Morricone, che riassume un tema musicale costante e nello stesso tempo progressivo ed esaltante…quasi delirante.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Avvincente come deve essere un thriller, ma con la peculiarità dell’elemento psicologico oltre al batticuore indurrà alla riflessione. Una trepida e scorrevole lettura che vi sconvolgerà.