Intervista a Silvia Bilancia, autrice de “L’altra città”
Nata in una delle più centrali delle province marchigiane, Silvia Bilancia è una viaggiatrice instancabile. Sin da giovanissima ha manifestato un’innata curiosità per i continenti più esotici e tropicali nei quali ha vissuto per un po’. Con gli anni ha riscoperto i territori più estremi che l’hanno portata fino ai due poli. Fotografa appassionata, ama gli scatti della natura incontaminata e degli animali allo stato libero. In questo intervista ci parla del suo L’altra città.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ la storia di un’intervista tra uno scrittore famoso ed una giornalista affermata. La storia si svolge in 24 ore durante le quali i due personaggi avranno modo di ripercorrere e riflettere sulle loro vite. Di conoscersi e di scoprire che la vita può metterci davanti sempre nuove occasioni che poi sta a noi, se ci riusciamo, cogliere.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Questo libro è stato scritto 25 anni fa per una scommessa e grazie a questa scommessa è nata una passione che continua ancora oggi. Si indirizza più su scrittura per il cinema e il teatro, la mia grande passione.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa un anno a scriverlo, essendo passato così tanto tempo non ho un chiaro ricordo dell’ambiente.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Wilbur Smith e Judith Guest. Il primo ha un modo di descrivere i paesaggi africani davvero dettagliato e crea immagini così vivide difficili da dimenticare. La seconda ha saputo scavare a fondo dell’animo umano.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
La musica di Ezio Bosso.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Se volete leggetemi. Sarà un onore per me. Lasciate per un momento che mi vanti un po’. Da questo libro ho tratto una sceneggiatura. Ho avuto l’onore di farla leggere ad un personaggio importante del mondo del cinema …… leggetelo anche voi.