Intervista a Claudio E.A. Pizzi, autore de “Ripensare Ustica”
Claudio E.A. Pizzi (Milano 1944) è stato ordinario di Logica e di Filosofia della Scienza presso l’Università di Siena dal 1997 al 2014 e docente di Logica della Prova presso l’Università di Milano Bicocca. Libri principali pubblicati: Una teoria consequenzialista dei condizionali (1984); Eventi e Cause (1997); Modalities and Multimodalities, con W. Carnielli (2008); Diritto, Abduzione e prova (2009).
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Ripensare Ustica. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ una raccolta di tre saggi indipendenti dedicati alla c.d “strage di Ustica” . Il primo contiene un’analisi metodologica di tutte le possibili cause della sciagura, il secondo discute una recente sentenza di Cassazione Civile mostrandone l’insostenibilità, il terzo esamina l’ipotesi di un attentato terroristico discutendone i possibili aspetti simbolici.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Sono un docente universitario in pensione dal 2015. Nelle materie che ho insegnato (Logica e Filosofia della Scienza) non c’è spazio per l’estetica della scrittura. “Ripensare Ustica” è l’unico dei miei libri che non è strettamente scientifico, il che mi ha consentito di recuperare il gusto per il bello scrivere che avevo acquisito durante il Liceo Classico.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
I tre saggi sono stati scritti in epoche diverse, a partire dal 2008. L’ambiente è purtroppo quello prosaico dello studio di casa mia.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Il mio libro non è catalogabile in nessuno dei settori conosciuti della saggistica. E’ un cocktail di filosofia, analisi giudiziarie, tecnicismi aeronautici e considerazioni storico-politiche. Mi sarebbe piaciuto avere un modello da seguire nello stile e nel contenuto, ma la natura stessa del libro non lo ha reso possibile.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Non c’è molta scelta. Quella che può ascoltare chiunque visiti il Museo della Memoria di Ustica, a Bologna.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Non è vero che Ustica è, come si dice spesso, un mistero insolubile. Ma lo diventerà se prevarranno quanti mirano a perpetuare ricostruzioni distorte dei fatti o a cancellarla del tutto dalla memoria collettiva.