Intervista a Laura Calderini, autrice de “Il segreto di Blanca”
Laura Calderini nasce a Roma “troppo presto”, sarebbe tentata di dire, e vive a Orvieto dove lavora come segretaria di uno studio legale. Conduce una vita normale ed è sempre in pace con il mondo quando può restarsene in casa a scrivere le sue cose, con Isaia che ronfa arroccato sulla scrivania accanto a lei, mentre il marito -chef per passione- le solletica il naso con fragranze tentatrici.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Il segreto di Blanca. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Narrativa. Lorna, ormai quarantenne, scopre di essere incinta e decide di trascorrere la gravidanza a Ischia, dove possiede un’antica torre, insieme a Francisca, la sua governante colombiana e alla nipotina di lei, Blanca. Circa 20 anni dopo Ellin aspirante scrittrice, in vacanza a Ischia, conoscerà Blanca e porterà alla luce una vecchia storia di dolore che Francisca teneva nascosta.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Per caso iniziai a sistemare alcune pagine della mia vita riuscendo a dar loro una veste decorosa e farle uscire allo scoperto. Il gioco mi piacque molto; molto meno la consapevolezza che mai e poi mai sarei stata in grado di scrivere alcunché di diverso da esperienze personali. Lanciai la sfida a me stessa e, altrettanto per caso, nacque Il segreto di Blanca.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Il percorso è stato lunghissimo (almeno due anni) e travagliato: veglie notturne, pianti e strepiti, rinunce, ferie in compagnia di vocabolario e computer, ma anche eccitazione, frenesia, adrenalina etc.. Siccome poi il tempo a disposizione per chi lavora è poco e mal distribuito, lo si deve ottimizzare cercando di sgombrare la mente da ogni altro pensiero. Non è proprio semplice.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Ogni libro che leggo avrei voluto scriverlo io perché tutti mi sembrano molto “scrittori” rispetto a me. Tuttavia potrei osare qualche nome: Giorgio Bassani, Natalia Ginzburg, Magda Szabò, Marcela Serrano, Alessandro Manzoni. La mia attenzione è rivolta agli stili più che alle trame.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Judith Berard “Itinéraire” che è stata effettivamente la musica che mi ha accompagnato in quei lunghi mesi e che ha citato anche Ellin -una delle protagoniste- nel libro.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Non sono una scrittrice ma vorrei tanto che chi mi legge rimpianga di aver girato l’ultima pagina e, soprattutto, che dica “Però! Come scrive bene questa”.
QUI la presentazione dell’opera.