Intervista a Elisabetta Sabato, autrice de “Vite fragili”
Elisabetta Sabato scrive per passione, ma anche per lavoro creando redazionali per aziende. Con il libro Vite Fragili ha vinto il 3° Premio Nazionale Pescara Abruzzo. Ha dato vita alla raccolta poetica pluriennale dal titolo Un viaggio lungo un respiro (ed.2007 Akkuaria), dalla quale vengono menzionati brani in antologie dedicate a Venezia e Palermo.Con Le cicatrici dell’ intelligenza è stata selezionata come scrittrice emergente.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Vite fragili. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
È il racconto delle vite di tanti …tutti apparentemente forti, felici e di successo, ma anche profondamente segnati dalle vicende quotidiane. Eroi che come elefanti audaci diventano fragili dinanzi al più piccolo topolino.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre avuto tanti pensieri, una fervida immaginazione e una ricca attività onirica, così fin da piccola ho iniziato a scrivere per tenere traccia di ciò che raccoglievo di giorno e rielaborato di notte. Gli scritti adolescenziali sono andati persi, ma dall’ età di ventitrè anni ho raccolto e custodito anche semplici appunti.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho iniziato a scrivere il romanzo nel 2007 e ho terminato nel 2011. Ho raccolto vicende e fatti, riscrivendoli secondo i miei occhi, con una chiave puramente personale. Molto ho scritto di notte a lume di candela. L’ elaborazione e gli ultimi epiloghi, invece, li ho scritti di giorno, in campagna.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Forse aspiro a scrivere come Isabelle Allende, per i dettagli descrittivi dei luoghi, infatti uso come lei, tutti i sensi coinvolti nella percezione della realtà. Ma anche a Ernesto Sabato (similitudine anche di cognome) per la scelta degli epiloghi e dei fatti salienti da raccontare.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Haydn sinfonia 88 movimento 4 diretto da Bernstein, consiglio a tutti di guardare e ascoltare il video, perchè penso sia una chiara lettura di come pur stravolgendo le regole e reinventando un “modo” tutto personale, si possa raggiungere un obiettivo chiaro di successo. Il brano è breve rispetto alla lettura del libro, ma a quel punto si potrebbe ascoltare ancora Haydn alternato a Vinicio Capossela.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Tu… Io … uguali! Eppure profondamente diversi. Tu leggi, io scrivo … insieme con un intento comune, la stessa sinfonia.