Intervista a Paola Gallo, autrice de “Dov’è casa? quando i tuoi occhi incontrano la profondità dei miei abissi”
Paola Gallo nasce a Napoli. Laureata in Scienze Politiche, consegue il Dottorato di Ricerca in Storia Economica. Sposata con Francesco, ha 3 figli. Insegna italiano, a titolo gratuito, agli immigrati stranieri presso la Scuola di Lingua e Cultura italiana della Comunità di Sant’Egidio a Napoli. Pubblica il suo primo romanzo “Due vite condivise” nel 2015. In questa intervista ci parla del suo Dov’è casa? quando i tuoi occhi incontrano la profondità dei miei abissi (Guida Editori).
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ la storia di una fuga alla ricerca di una vita felice. Ma è anche il racconto di un approdo in un luogo nuovo e diverso. Un incontro inaspettato cambierà i due protagonisti. E’ questo, dopotutto, il senso di ogni viaggio: trovare una casa che dia senso alla propria vita. Un testo di narrativa attuale perché parla di migrazioni; introspettivo perché racconta di sogni, paure e pensieri silenti.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho sempre amato le parole: quelle che ti cambiano dentro rendendoti migliore. Ho iniziato a scrivere solo per il piacere di farlo, per me stessa. Adesso credo di volerlo continuare a fare per comunicare con tanti e provare, così, a inventare incontri possibili tra luoghi e personaggi diversi tra loro attraverso le storie narrate nei miei libri.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Quando scrivo il tempo scandito dalle lancette non esiste, si dilata. Si perdono le coordinate temporali: c’è solo l’urgenza di rendere esplicite le immagini che si affollano nella mia testa, dare la parola ai miei personaggi, delinearli e renderli vivi e reali. E così le storie sono già tutte lì, sullo schermo del mio pc portatile.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Leggo molto.Ogni libro mi lascia qualcosa di sé, anche quello che non mi è piaciuto. Quando scrivo mi soffermo spesso nella mente dei miei personaggi: nel narrare “pensieri”, “dubbi” e “sofferenze” probabilmente mi sono lasciata condizionare dal grandissimo Dostoevskij. Nello stile letterario mi lascio ispirare dalla Mazzantini: le parole devono evocare senza raccontare tutto.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Per farsi coinvolgere completamente da questo romanzo consiglio di lasciarsi trasportare dalle note lente, malinconiche e un po’ nere, proprio come a volte può diventare il mare quando è increspato, di un brano dalle tonalità blues. Nel mio incipit c’è “Dune Mosse” di Zucchero Fornaciari. Oppure propongo “Without you” di Y’akoto (cantante ghanese, come la protagonista del mio romanzo).
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Una storia intensa e coinvolgente. Racconta di Hanna, giovane africana capace di vivere e resistere non solo durante il viaggio, ma soprattutto dopo l’approdo in contesti umani a volte ostili ed indifferenti e nello stesso tempo capaci di guardare oltre.