Intervista a Mattia Bagnato, autore de “Alfa privativo”
Mattia Bagnato nasce nel 1992 a Genova, dove consegue la laurea in Fisioterapia e comincia la sua carriera lavorativa. La passione per la scrittura lo porta a pubblicare Alfa privativo (Erga editore) nel 2016, mentre si dedica anche alla musica con la sua band, i Faxphy, con i quali produce un primo EP di inediti, Eden, sul finire dello stesso anno.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Alfa privativo. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Mi è sempre stato difficile definire un genere, ma all’occorrenza mi limito a parlare di “Alfa privativo” come di un romanzo di narrativa. Il protagonista, Harold Connoy, è un uomo sulla quarantina che non ha mai provato sentimenti o emozioni in vita sua. Quello che gli accade in una giornata atipica, tuttavia, rischia di stravolgere completamente la sua visione della vita, e non solo quella.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ogni scrittore nasce lettore,o almeno credo, e questa passione l’ho senz’altro ereditata da mia madre. Scrivevo brevi racconti fantasy sin da bambino, ma solo negli ultimi anni ho capito quanto importante sia per me scrivere. Se non scrivo ogni giorno sento inevitabilmente la mancanza del mio file di testo sul pc.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Credo di aver impiegato circa un anno a scrivere “Alfa privativo”, senza contare i lunghi tempi delle revisioni, ma è difficile a dirsi perché ero molto occupato all’Università allora. È stato lì che ho cominciato a scriverlo, su un taccuino seduto sui gradini fuori dall’aula. Qualcuno mi prendeva in giro perché pensava scrivessi il mio diario segreto, ed io mi limitavo a sorridere e annuire.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Provo un’autentica devozione per Stephen King, è l’autore che più di ogni altro mi ha spinto a scrivere, anche se non voglio finire con l’emularne lo stile. “Alfa privativo” è il mio primo romanzo, ma con King non c’entra nulla; lo accosterei di più a Calvino e alla sua ironia, che cela sempre un significato più profondo di quanto non appaia ad una prima lettura.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Bella domanda. Ok, gioco sporco: essendo, oltre che aspirante scrittore, anche bassista di una band emergente (aspiro a tante, troppe cose) consiglierei il primo EP della mia band (i Faxphy) dal titolo “Eden”. Si trova anche su Spotify, per inciso. Fidatevi, è un bel disco.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
300.000 lettori? Wow. Ehm, vediamo… Facciamo così, leggete “Alfa privativo” e poi ne riparliamo, va bene? Sono una frana con i messaggi brevi.