Intervista a Giuseppe Marco, autore de “Vite a mezz’aria”
Laureato in Scienze della Comunicazione e professionista nel settore televisivo da oltre dieci anni, Giuseppe Marco ha lavorato per programmi televisivi in onda su Mediaset, Rai, Sky. Nel 2015 ha pubblicato il suo primo romanzo dal titolo Vite a mezz’aria, presentato al Salone Internazionale del Libro di Torino. Nell’intervista che segue ci parla proprio di quest’opera.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Vite a mezz’aria racconta la storia di due ragazzi ventenni che fuggono dal Meridione e si trasferiscono nella Capitale con la speranza di prendere veramente in mano le loro esistenze. Luca e Simone sono due giovani omosessuali che fino a quel momento si erano amati di nascosto, rinunciando a vivere il loro amore alla luce del sole. La crisi d’identità e i nuovi incontri cambieranno le loro vite.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
L’amore per la scrittura nasce fin da bambino quando sceglievo di scrivere poesie piuttosto che giocare a calcio con i miei compagni. Scrivere non è solo una passione, è terapeutico ed indispensabile come il cibo.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Definire una tempistica è impossibile. Ci sono state varie interruzioni legate ad eventi della vita. Solo quando mi è tornata l’ispirazione ho potuto completare Vite a mezz’aria.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Questa, in verità, è una domanda che ho sempre odiato e alla quale non saprei proprio come rispondere perché la verità che non mi sono mai veramente ispirato a nessuno. Ho seguito la mia penna.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
A te di Jovanotti.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Vite a mezz’aria è uno specchio, il miraggio, il coraggio delle scelte e dei pensieri, la presa di coscienza.