Intervista a Stefano Bacchelli, autore de “NOME IN CODICE MARGHERITA”
“Per conoscermi è facilissimo, scrivo su Facebook tutti i giorni.” Si presenta così Stefano Bacchelli, di Bologna, ma vive a Vinci-Empoli (Firenze). Pensionato, è arrivato terzo a un premio di poesia, ha scritto racconti pubblicati, ha cominciato pubblicando con ilmiolibro.it e ha sempre pronti un romanzo o due nel cassetto. Nell’intervista ci parla dell’opera Nome in codice Margherita.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
E’ la storia di un giovane che entra nei servizi segreti e vive gli eventi che si svolgono in Italia dal 1966 al 1986, quelli del ’68, degli anni di piombo e della strategia della tensione. Nel romanzo vi sono molte figure femminili, ma lo scopo fondamentale è quello di far rivivere un periodo particolare a chi c’era allora e far capire qualcosa anche a chi non c’era. Molto ben documentato.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Mi sono messo a scrivere solo da quando sono andato in pensione. Avevo tentato molti anni fa, ma allora dovendo narrare con la macchina da scrivere avevo desistito per le continue e faticose “rifaciture” che invece col computer sono facilissime.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato sette mesi dalla prima stesura fino al “si stampi”. Scrivo nel mio studio specialmente alla sera, anche di notte. Naturalmente m’immedesimo molto nel personaggio e quindi vivo la vicenda come se veramente l’avessi vissuta invece è frutto della mia fantasia. Mi piace talmente scrivere che, una volta iniziato a raccontare una storia, nessun altro divertimento è in grado di distogliermi.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Magari avessi uno stile, non m’ispiro a nessuno, scrivo e basta. Il libro potrebbe assomigliare a un libro d’avventure, ma purtroppo descrive fatti realmente accaduti.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Tema del film: Mission.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Penso che sia un romanzo interessante e utile perché dà delle informazioni poco note del periodo che ha rivoluzionato l’Italia tra il 1966 e 1986.