Intervista a Graziano Delorda, autore de “Droide è la notte”
“I lettori non DEVONO nulla oltre a leggere ciò che un autore pubblica, se ne hanno voglia e interesse. In ogni modo, eventualmente trovate gli ultimi 15 anni della mia attività anche qui: grazianodelorda.altervista.com”. L’autore Graziano Delorda ci parla della sua opera Droide è la notte.
Parliamo subito del tuo ultimo libro, Droide è la notte. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
In una metropoli del XXVI secolo, umani, androidi (ormai più semplicemente droidi) e creature ibride vivono pacificamente. Ma i folli progetti d’ingegneria sociale di un losco individuo stanno per minare questa tenue pace tra le razze. Il romanzo è un’avventura di genere fantascientifico, un omaggio ad alcune tematiche ormai classiche, nel rispetto del genere ma con libertà e stile personale.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Il mio primo racconto è stato pubblicato nel 1998, esattamente 20 anni fa. Io, classe 1972, ho iniziato a scrivere a metà degli anni ’90, da lettore forte e musicista inetto, ho provato a cercare un mio spazio creativo da poter coltivare e perfezionare. Dopo 20 anni e 4 romanzi sono ancora alla ricerca di questa inarrivabile – per fortuna! – perfezione.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
“Droide” (dicembre 2017) è stato una sorta di reazione al precedente romanzo, Little Olive (maggio 2016), sia per le tematiche trattate sia per il modo di scriverlo. I 6 mesi che impiegai solo per raccogliere il materiale che avrei sviluppato (la notte) in Little Olive, sono stati gli stessi che mi sono serviti per scrivere “Droide” (all’alba).
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Nessun autore (pur volendo “stare al gioco”, non ci riesco!); mentre il romanzo è un divertito, sboccato omaggio ai grandi classici della sci-fi, Dick, Asimov, Vonnegut, con un pizzico di cyberpunk e contorsionismo sessuale.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Closer dei Nine Inch Nails… in repeat!
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Nel 1986 scovai per caso in un mercatino il romanzo di un autore a me ignoto: 1.500 lire e misi le mani sul “Blade Runner” di P.K.Dick… incontro che illuminò per anni le mie future letture. Il caso non esiste!