Intervista a Maria Antonietta Bevilacqua, autrice de “Juan e Beatrice”
“Quello che il corpo non mi permette più di fare lo faccio con la mente“. Maria Antonietta Bevilacqua si presenta così, facendo riferimento alla sua invalidità. La passione per la scrittura nasce proprio insieme a lei ma, purtroppo, come tutti i mortali (a meno che non si nasca con un buon patrimonio e, come ci spiega, non è il suo caso) è stata costretta a mettere i sogni nel cassetto. Tuttavia, dal momento che non c’è mai limite di età per sognare, eccola a parlarci del suo Juan e Beatrice.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Il mio libro nasce da una vecchia telenovela che vidi (l’unica che colpì e mi incuriosì e che a distanza di un bel po’ di anni, ha ancora oggi pagine, gruppi, e simili, attivi. Così ho costruito il continuo, si tratta di una storia d’amore, ambientata in Messico intorno al 1800. Racconta del legame intenso e passionale dei due protagonisti, che dovranno affrontare un odio feroce che arriva dal passato.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Dalla passione sfrenata per la lettura, da una fantasia che non ha limiti. Dal desiderio di accendere i sensi delle donne, trascinandole nella storia. Regalare un angolo dove rifugiarsi in attesa che passi la tempesta, come ho sempre fatto io fin da piccola per sfuggire e non farmi spezzare da una realtà dolorosa. Il mio mondo di fantasia mi ha salvato rendendomi la donna che sono oggi.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ho impiegato circa un anno, mi piace scrivere di notte, con musica romantica in sottofondo, mentre i miei cani russano sul divano (spesso più che sul divano addosso a me). La notte per me è magia, mistero. Ma quando scrivo io sono completamente avvolta nel mondo che sto descrivendo.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Siccome ho sempre amato i romanzi d’amore con ambientazione storica, questo è anche il genere di romanzi che scrivo. Per quanto riguarda i viaggi in epoche storiche, e luoghi mai visti, direi Salgari. Chi meglio di lui può rappresentare l’avventura? Sotto il profilo dei sentimenti la regina dei romanzi rosa: Barbara Cartland. Mentre per il fantasy Giulio Verne. Forse sono troppo ancorata al vecchio…
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Mare Incantato di Papetti oppure Il tema di Lara.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
La lettura arricchisce, insegna, regala emozioni ed è una amica fidata che non ti abbandonerà mai. Sarà sempre con te in qualsiasi viaggio o avventura tu voglia vivere.