Intervista a Fulvio De Sanctis, autore de “Anime di Gomma”
Fulvio De Sanctis, nato a Roma nel novembre del 1964, a 14 anni fonda una band, dando il via al suo grande amore per la musica. Nel 1989 parte per Londra dove vivrà un anno. Nel 1991 partecipa ad Arezzo Wave. Nel 1998 esce il suo primo album solista intitolato “Tempi Moderni”. Nel 2003 un secondo album “Over”, che gli darà la possibilità di aprire un suo studio di registrazione. Nell’intervista che segue l’autore ci parla del suo Anime di Gomma.
Parliamo subito del tuo ultimo libro. Raccontaci brevemente la trama e in quale genere si colloca.
Genere Narrativa. Un Romanzo ambientato negli anni ’80. La storia di una giovane Rock Band scalcinata che dalla cantina di un condominio sogna il successo. Ma la Band non è che un ingrediente; in realtà il protagonista si troverà ad affrontare un’avventura ancora più grande: la difficoltà di crescere. Tra incontri fortuiti, grandi amicizie, amori e delusioni, in un epoca ancora senza internet.
Parlaci di te e del tuo amore per la scrittura: come nasce?
Ho iniziato come musicista, ma ho sempre nutrito una forte attrazione per la scrittura. Il sogno è sempre stato quello di raccontare la mia generazione in un libro che fosse trasversale, che riuscisse ad arrivare a tutti e non solo ai miei coetanei. Credo che la voglia di raccontare gli anni ’80 mi abbia dato la forza definitiva per considerare la scrittura il mio grande amore.
Quanto tempo hai impiegato a scrivere questo libro? Descrivi un po’ l’atmosfera e l’ambiente, lascia che i lettori possano immaginarti mentre sei intento a scrivere.
Ci sono voluti 10 anni per scriverlo. Le atmosfere sono anni ’80, una Roma ancora fisica, dove la gioventù comprava vinili e si riuniva per ascoltarli. Un mondo di lettere scritte e musica sotto le puntine. Un ambiente corale di protagonisti e comparse. Le pagine accompagnano il lettore lungo dodici anni di vita (1979-1991) raccontando un’epoca di transito che non c’è più.
Sappiamo che hai uno stile tuo, ma stando al gioco, a quale autore del presente o del passato ti senti (o aspiri) di somigliare e in quali aspetti? Fai un gioco analogo per il tuo libro.
Amo i Classici e i Moderni. Ma credo che Jonathan Coe, specie con “La Banda dei Brocchi”, si avvicini molto al mio modo di intendere la scrittura e al mio libro. Rappresenta per me il giusto compromesso tra il rispetto dello stile ed infrangere le regole. La sua capacità di essere diretto e profondo mi affascina.
Se dovessi consigliare una colonna sonora da scegliere come sottofondo durante la lettura del tuo libro, cosa sceglieresti?
Il libro è fortemente musicale, quindi la colonna sonora si trova proprio nel libro, ed è Rock anni 60, 70 e 80.
Un’ultima domanda per salutarci. Rivolgiti ai nostri 300.000 mila lettori, con un tweet in 140 caratteri.
Ho raccontato una storia di ragazzi ormai uomini, di Musica, di Amicizia, di Amore, di Eccessi, di Delusioni e Gioie che il crescere porta con sé. Non parla solo degli anni 80, alcune cose sono sempre presenti in ognuno di noi, perché sono la vita.